Coincenerimento cdr alla Colacem di Galatina: inquinamento od opportunità?

La delibera, approvata all'unanimità in Commissione Ambiente e presentata in consiglio provinciale dai consiglieri Marra e Polimeno sulla questione Colacem di Galatina, ha acceso il dibattito in Provincia di Lecce, chiamata a manifestare la propria volontà politica contraria nei confronti dello stabilimento Colacem di Galatina che attende l’approvazione del progetto per il coincenerimento di combustibile derivato da rifiuti. Una prospettiva che preoccupa non poco, non solo gli abitanti di Galatina, ma quelli di tutti i paesi dell’hinterland, ovvero Sogliano Cavour, Cutrofiano, Corigliano D’Otranto e Soleto. Un problema questo, giunto sul tavolo dell’aula consiliare di palazzo dei Celestini, non indifferente. Perché se da un lato c’è la paura di ulteriore inquinamento atmosferico e le sue conseguenze sulla salute dei cittadini e dell’ambiente, “dall’altro –come ha sottolineato la senatrice Adriana Poli Bortone di Io Sud- sarebbe meno costoso e meno dannoso bruciare Cdr a Galatina. Verrebbe 4 euro a tonnellata anziché i 73 euro spesi per trasportare il compostaggio da Cavallino a Massafra. In più bruciare il 30% di cdr porterebbe a diminuire la quantità di carbone attualmente incenerito, da 100% a 70%. E questo farebbe abbassare anche le emissioni di diossina”.

ntemente tutti i consumi dell’Ente (dal carburante alla telefonia, fino al materiale ad uso degli uffici). Ritengo opportuno che la Commissione competente faccia una valutazione dei risultati raggiunti dal 2009 al 2011 per capire se tutte le iniziative attivate hanno raggiunto l’obiettivo del contenimento dei costi”.

E’ stato quindi approvato all’unanimità, dopo un ampio dibattito, l’ordine del giorno, con un emendamento a firma di tutti i capigruppo, che stabilisce di “impegnare le strutture amministrative dell’Ente a porre, nelle procedure finalizzate all’istruttoria delle istanze presentate da Colacem, il massimo rigore, così da evitare il possibile rilascio di autorizzazioni nel caso che dovesse risultare l’eventualità di un qualsiasi peggioramento qualitativo e quantitativo delle attuali emissioni. Nella fase istruttoria dovranno essere effettuate da parte degli organismi pubblici, o di altri individuati dalla Provincia, verifiche tecniche, anche di carattere eccezionale, sullo stato attuale di aria, acqua e suolo sull’intero comprensorio e dovranno essere disposte tutte le ulteriori necessarie verifiche preventive ed empiriche, con oneri a carico di Colacem”.

“Il Consiglio Provinciale ha scritto oggi una buona pagina di collaborazione istituzionale e di confronto tra maggioranza e opposizione, entrambe fondamentali nell’indirizzo comune verso l’accoglimento di un testo condiviso e approvato all’unanimità degli schieramenti politici”, dichiara il presidente Antonio Gabellone. “L’intenzione della Provincia è quella di garantire massimo rigore, non transigere su controlli nel sottosuolo e all’esterno che siano effettuati 24 ore su 24, di pretendere soluzioni tecniche sempre e in ogni caso migliorative delle attuali in materia di compatibilità ambientale, che siano certificate e certe, di pretendere un monitoraggio costante e visibile, conoscibile dal cittadino attraverso ogni strumento di trasparenza”.