La Bat lascia l'Italia. Il sindacato attacca: Governo complice del tracollo

Fumata nera dal vertice romano sulla chiusura dello stabilimento Bat della manifattura Tabacchi di Lecce. L'azienda ha deciso di abbandonare l'Italia per ristrutturare la propria attività all'estero. Deluso il mondo del sindacato che attacca il Governo centrale ritenuto poco autorevole e complice della crisi economica che ormai nel salento sta portando al collasso tutti i settori. Migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione in deroga che sta per scadere e non si hanno certezze per il futuro."Resta sostanzialmente immutato il nostro disappunto intorno a questa vicenda dopo l’incontro di oggi”. Così il sindaco di Lecce Paolo Perrone commenta l’esito della riunione che si è tenuta oggi a Roma tra i vertici della British American Tobacco, il Governo, i sindacati ed i rappresentanti istituzionali del territorio.“Oltre che a prender atto della irremovibilità dell’azienda per quanto riguarda la volontà di delocalizzare la produzione - dice il primo cittadino - non mi pare proprio che si siano fatti passi in avanti sulla riconversione. Resta una preoccupante vaghezza sul futuro, determinata dalle scarse garanzie forniteci da Bat in merito ai piani industriali delle aziende subentranti relativamente alla solidità nel tempo dei posti di lavoro. Ad oggi la situazione è questa e la riconversione tracciata dalla British American Tobacco non ha contorni tali da rendere forte la posizione lavorativa dei dipendenti dello stabilimento leccese”.