I militari della Guardia di Finanza di Maglie, dopo l'esito di una verifica fiscale, hanno "scoperto" che i dipendenti di una società con sede operativa nell’interland di Maglie, esercente l’attività di confezione in serie di abbigliamento esterno erano impiegati “in nero’’.
I lavoratori erano stati messi in Cassa integrazione nell’agosto del 2010, ma l’imprenditore ha continuato a farli lavorare, ma “in nero”. Questo fino a quando, non ha ricevuto la visita delle Fiamme Gialle che hanno accertato così un ammontare di indennità percepita dai lavoratori per circa 32 mila euro, che gli stessi, in solido con il loro datore di lavoro, dovranno restituire allo stato.
Il titolare del’impresa adesso rischia sanzioni severe. La legge, infatti, prevede, per ogni singolo lavoratore non regolarmente assunto, una sanzione amministrativa che può variare dai 1.500 euro a 12mila euro, 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata più una sanzione civile minima di 3.000 euro, per ogni lavoratore assunto senza comunicazione e senza iscrizione all’Inps, nonché un eventuale provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale da parte degli organi competenti.
Alla fine dell'operazione, il titolare dell’impresa manifatturiera e gli otto dipendenti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per truffa ai danni dello Stato e alla Magistratura contabile per il danno erariale causato.