Aumento tasse universitarie a Lecce, gli studenti: “ si mobilitino anche le istituzioni”

protesta studenti

La mobilitazione degli studenti contro l'aumento delle tasse è ormai iniziata da tre settimane e la situazione è nettamente cambiata, non per il modello di calcolo delle rate (rimasto invariato) ma per la posizione dell'amministrazione dell'Ateneo salentino.

Se tempo fa il Rettore sosteneva come questi “filtri di merito” premiassero gli studenti più in gamba, definendo come meritocratico il sistema di calcolo delle tasse, dalle sue dichiarazioni recenti si evince, secondo l’Udu, come il modello di tassazione sia stato strutturato appositamente per prelevare dalle tasche degli studenti quell' extragettito (1.600.000 € ) necessario per chiudere il bilancio dell'Ateneo.

“L'aumento quindi –si legge nel comunicato- non è stato pensato come uno strumento dell'Università per “spronare” gli studenti a laurearsi più in fretta e con voti maggiori, ma è semplicemente un mezzo per poter riempire quel buco creato dai tagli ai fondi ministeriali. Sicuramente tutti sogniamo un'Università in cui il merito abbia una posizione di rilievo e possa essere un mezzo per ottenere un percorso formativo economicamente più agevole, ma non è questo il “merito” usato nel sistema di tassazione dell'Ateneo leccese”.

Per questo gli universitari salentini hanno deciso di lanciare un appello alle istituzioni.
“Aiutateci a costruire il futuro che vogliamo e meritiamo”

“Siamo studenti che ogni giorno con abnegazione e passione cercano di portare avanti la loro vita universitaria. Siamo giovani che hanno deciso di provare a costruirsi un futuro tramite un valore sempre meno considerato: la cultura. Siamo la generazione messa in ginocchio dal precariato, dall'attacco ai diritti e dai tagli all'istruzione.

Molti di noi provengono da famiglie a basso reddito in cui i genitori fanno sacrifici immensi per garantirci un futuro e una vita migliore della loro. Molti di noi sono costretti a fare essi stessi immensi sacrifici lavorando (spesso in nero) e studiando contemporaneamente. Sogniamo di diventare avvocati, professori, economisti, scienziati, psicologi, linguisti ma spesso i nostri sogni cozzano con la realtà che ci circonda e questo sconsiderato aumento delle tasse universitarie è l'ennesimo ostacolo posto fra noi e la concretizzazione di ciò che vorremmo essere.

Chiediamo una presa di coscienza forte da parte delle istituzioni, chiediamo che il nostro grido d'aiuto venga colto. Ma chiediamo soprattutto risposte. Vogliamo risposte concrete, vogliamo maggiori fondi per le borse di studio e maggiori fondi per le università da comuni, regione e stato.

Se è vero che i giovani e l'Università sono al centro dell'agenda politica delle nostre istituzioni, questa è l'occasione giusta per dimostrarlo: come ripetiamo da ormai due anni ad essere attaccato non è solo il diritto allo studio ma tutto ciò che ruota attorno al sistema università e quindi tutto quello che negli anni ne è economicamente derivato per la città di Lecce ed il suo territorio!

I motivi per scendere in campo sono dunque molteplici: salvaguardare quella funzione di ascensore sociale che da sempre l'Università del Salento ha rappresentato per il territorio; dare una risposta a tutte quelle famiglie a cui è stato ingiustamente chiesto un cospicuo esborso economico per far fronte ai tagli governativi; evitare quindi la fuga e l'abbandono dagli studi di tanti studenti e cominciare ad investire seriamente su formazione e cultura nel nostro territorio.
Comune, Provincia e Regione a voi la parola!”.

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