Mezzogiorno: parte la Fiera del Levante, ma cresce il divario tra nord e sud

Mezzogiorno: parte la Fiera del Levante, ma cresce il divario tra nord e sud

Mentre apre i battenti a Bari sabato prossimo la consueta Fiera del Levante, una vetrina per operatori economici e imprenditori, un ponte tra il sud d'Italia, l'area dei Balcani e il Mediterraneo, ma anche la piu' importante ''passerella'' meridionale per economisti ed esponenti della politica e del governo, lo sguardo si posa nuovamente sull'allarmante crescita delle nuove poverta', e sui divari territoriali, economici e delle produttivita' tra nord e sud.

Cresce pure l'assuefazione sociale e politica ad un condizione che sembrerebbe senza soluzione, sulla quale pero' importanti istituzioni come la Banca d'Italia, o Centri Studi come Svimez, hanno indicato piu' volte le linee guide su cui intervenire per superare lo stato delle cose, quella che storicamente e' stata definita la Questione meridionale, vecchia e nuova.

Gli economisti sono sempre stati d'accordo nel ritenere che il divario economico tra nord e sud e' destinato ad aumentare. Tuttavia politiche espansive ricollegabili alle teorie keynesiane, potrebbero rendere possibile quell'accelerazione della produttivita' del lavoro capace di moltiplicare la redditivita' di un investimento.

In Italia, secondo la Banca d'Italia, sulla bassa crescita del pil che negli anni tra il 2000 e il 2009 è aumentato dello 0,2% l'anno circa, pesa la debolezza strutturale del paese.

Gli imprenditori reclamano più innovazione e concorrenza, e maggiori investimenti finanziari, il modello italiano pero' dal lato dell'industria insiste prevalentemente sulla flessibilita' del lavoro.

La Banca d'Italia ha una lunga tradizione negli studi sul divario nord-sud. E Donato Menichella, governatore dal 1948 al 1960 fu nel ristretto gruppo di nuovi meridionalisti che fondarono lo Svimez nel 1946 e avviarono l'intervento straordinario.

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