Questa mattina abbiamo seguito a Bari nel Padiglione 115 delle Arti e della Cultura della Regione Puglia della Fiera del Levante la conferenza stampa di presentazione di OFFF - OTRANTO FILM FUND FESTIVAL che a partire da domani mercoledì 13, per cinque giorni fino a domenica 17 settembre, sarà ospitato nel fossato del Castello Aragonese di Otranto
Il Festival giunto alla IX edizione e realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission in collaborazione con il Comune di Otranto, a partire da quest’anno è diretto da Maria Teresa Cavina.
“È un cinema giovane quello proposto quest’anno da OFFF, non per scelta di metodo ma per l’evidenza della qualità – dichiara il direttore artistico Maria Teresa Cavina - I film in programma interrogano la società contemporanea e ogni regista lo fa a modo suo, usando i toni della commedia per evidenziare e prendersi gioco dei pregiudizi della provincia, quelli più mordaci della black comedy per parlare di immigrazione clandestina e razzismo o di una burocrazia mai guarita dall’elefantiasi socialista. Da quest’anno – continua Cavina - la selezione dei cortometraggi è dedicata al cinema d’animazione; questa scelta si inserisce in un più vasto programma di valorizzazione delle diverse forme di creatività che nutrono e arricchiscono il cinema, nei suoi modi di declinarsi e nelle persone che, con il regista, contribuiscono all’identità artistica di un film”.
Come ogni anno OFFF si propone di essere un osservatore attento dei fermenti creativi che percorrono il cinema nella regione Adriatico – Ionico – Balcanica e un momento di dialogo e di operatività tra l’Italia e la macro regione.
Il Festival quest’anno presenta per la prima volta una nuova sezione con un concorso dedicato ai cortometraggi di animazione; tra gli otto film selezionati sarà il pubblico a decretare il cortometraggio vincitore del Faro d’Oro.
In anteprima assoluta saranno presentati, fuori concorso, dodici minuti del nuovo lungometraggio d’animazione di Enzo d’Alò Pipì Pupù e Rosmarina “Il mistero delle note rapite”.
Presente alla conferenza stampa l'Assessore all’Industria Turistica e Culturale Regione Puglia Loredana Capone: “OFFF è un piccolo festival, ma con una grande mission. Costruire un ponte tra le culture cinematografiche della Macro regione Adriatico-Ionica partendo proprio dalla collocazione geografica di Otranto e dalla sua storica vocazione al dialogo. – dichiara Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale Regione Puglia – “Voluto da AFC e dal Comune di Otranto, il Festival nasce con l'intento esplicito di ospitare e valorizzare le produzioni più significative sostenute dai fondi pubblici di sostegno dell'audiovisivo. Teresa Cavina, nuova direttrice artistica del Festival, saprà sicuramente fare sua questa vocazione di OFFF, valorizzando la sua attitudine all'apertura verso oriente. Un oriente fatto di storie da raccontare e di opportunità da cogliere, proprio quello che sa fare il cinema, appunto. La scelta di inaugurare il festival con la musica dell'Orchestra di Lecce e del Salento è coerente con la politica culturale dell'Assessorato alle Industrie Turistiche e Culturali, tesa a favorire la cooperazione tra le istituzioni culturali e artistiche della Puglia sostenute dalla Regione. Così come coerente con il Piano Strategico del Turismo è la scelta di programmare il festival a settembre inoltrato, in modo da supportare l'offerta turistica di Otranto e del suo territorio in un periodo tradizionalmente considerato di bassa stagione. Insomma in Puglia anche l'autunno che si avvicina è bello, se è il grande cinema ad annunciarlo”.
Le dichiarazioni del Sindaco del Comune di Otranto Pierpaolo Cariddi:
“OFFF, giunto alla sua nona edizione, rappresenta ormai una manifestazione che caratterizza la fine dell’estate otrantina. Un’occasione che consente, attraverso il cinema, di conoscere i territori e le diverse culture rappresentate nelle opere in rassegna. – spiega Pierpaolo Cariddi, Sindaco di Otranto - Molti i momenti di dibattito e di approfondimento che appassionano cittadini e turisti, affascinati dalle storie raccontate. La nostra Città ha da sempre avuto una predisposizione cinematografica e spesse volte ha ospitato set di produzioni interessanti. Crediamo che sia importante continuare ad investire in iniziative come questa che contribuiscono, da un lato, all’intrattenimento turistico che la Città offre, dall’atro, ad un accrescimento culturale della nostra comunità.
La Consigliere di Amministrazione di Apulia Film Commission Chiara Coppola sottolinea:
“Anno dopo anno OFFF si conferma luogo d’incontro delle produzioni cinematografiche che promuovono le specificità della macroregione Ionico-Adriatica attraverso la settima arte” – spiega Chiara Coppola – “La scelta di sostenere OFFF, unico festival in Italia dedicato alle opere realizzate con il supporto dei film fund, scaturisce da tre considerazioni: il crescente rilievo dei film fund e delle film commission dal punto di vista finanziario e delle politiche culturali; l’importante ruolo dei fondi nell’affermazione di una nuova generazione di autori e di un nuovo cinema; la capacità di tessere un legame tra il cinema e i territori valorizzandone il ricco patrimonio di storie, luoghi e identità”.
Qui di seguito il programma:
Domani, mercoledì 13 settembre, alle 19 presso il fossato del Castello Aragonese, durante la cerimonia di apertura del Festival interverranno per i saluti istituzionali Loredana Capone (Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia), Pierpaolo Cariddi (Sindaco di Otranto), Giandomenico Vaccari (Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Apulia Film Commission), Chiara Coppola (Consigliere di Amministrazione di Apulia Film Commission), Maria Teresa Cavina (Direttore Artistico Otranto Film Fund Festival).
A seguire, l’Orchestra Sinfonica di Lecce e Salento (OLES) diretta da Eliseo Castrignanò sarà protagonista di un concerto sinfonico dedicato alla musica nel cinema. L’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento nasce con l'obiettivo di non disperdere l'importante patrimonio musicale, costruito in oltre quarant'anni di attività concertistica dell'Orchestra leccese, che ha, fra le sue finalità, quelle di promuovere e diffondere la cultura musicale in Italia e all’estero, attraverso la realizzazione di stagioni sinfoniche e liriche.
Dopo il concerto avrà inizio la sezione competitiva del Festival; le pellicole selezionate rappresentano i migliori film realizzati in Italia con il sostegno delle film commission e nella zona Adriatico-Ionico-Balcanica con l’aiuto di fondi nazionali. La Giuria che assegnerà il Faro d’Oro al miglior lungometraggio e il Faro d’Argento alla miglior prestazione tecnica, è composta da: Maricla Affatato (direttrice di doppiaggio, produttrice di film d’animazione e autrice di programmi televisivi e radiofonici), Emilie Deleuze (pluripremiata regista di lungometraggi e figlia del grande teorico del cinema Gilles Deleuze), Barbara Melega (tra i migliori casting director italiani, è stata anche aiuto regista e collaboratrice fissa di importanti registi tra i quali Bernardo Bertolucci, Marco Tullio Giordana e André Techiné), Enzo d’Alò (il più grande autore italiano vivente di film d’animazione, famoso in tutto il mondo per opere quali Momo, La Gabbianella e Il Gatto e Pinocchio), Salvatore De Mola (acclamato sceneggiatore della serie televisiva Il commissario Montalbano ma anche sceneggiatore di film d’autore quale La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu che gli ha valso il David di Donatello 2017 per la miglior sceneggiatura).
I film in concorso saranno presentati dai registi che, il mattino dopo, presso la Sala Triangolare del Castello Aragonese di Otranto, terranno l’ “Incontro con l’autore”, moderato dal critico Massimo Causo, rivolto a studenti universitari e al pubblico per spiegare e condividere il loro universo creativo, un’occasione per comprendere il percorso intellettuale e le scelte artistiche che hanno portato alla realizzazione della loro opera e il background socioculturale che ne ha determinato l’esistenza.
I film in concorso:
LUNGOMETRAGGI
Amerika Square / Plateia Amerikis di Yannis Sakaridis (Grecia, Inghilterra, Germania, 2016), satira sul montante razzismo in Europa.
Amok di Vardan Tozija (Macedonia, 2016) racconta come una crudele sequenza di eventi trasforma un ragazzo riservato e introverso nel violento capo di una banda di giovani spietati.
Dopo la guerra / After the War di Annarita Zambrano (Francia, 2017) è la storia di Marco ex militante di estrema sinistra condannato all’ergastolo e rifugiato in Francia, che con l’abolizione della “dottrina Mitterand” rischia l’estradizione e di dover pagare, dopo vent’anni, l’antico debito con la giustizia
Dove cadono le ombre / Where the shadows fall di Valentina Pedicini (Italia, 2017), narra le vicende dell’infermiera Anna e del suo assistente Hans che lavorano in un vecchio istituto per anziani, hanno anime “bambine” prigioniere in corpi adulti. Intrappolati nel tempo e nello spazio, si muovono tra le stanze e i giardini di quello che una volta era un orfanotrofio che li aveva tenuti prigionieri.
Goran di Nevio Marasović (Croazia, 2016). Goran desidera solo poter guidare il suo taxi e prendersi cura della moglie Lina che è cieca. È però circondato da persone che a loro volta hanno progetti e sogni che minacciano la sua serena esistenza.
Requiem for Mrs J / Rekvijem za gospodju J. di Bojan Vuletić (Serbia, Macedonia, Bukgaria, Francia, Russia, 2017). La Signora J è caduta in una profonda depressione dopo la morte del marito e ha deciso di suicidarsi nel giorno dell’anniversario della sua morte. Ma nemmeno morire è facile quando la burocrazia ci si mette di mezzo.
The basics of killing / Družinica di Jan Cvitkovič (Slovenia, Serbia, 2017) narra la discesa agli inferi di una famiglia della buona borghesia allorché ambedue i genitori perdono il lavoro.
The black pin / Igla Ispod Praga di Ivan Marinovic (Serbia, Montenegro, 2016). Petar, prete ortodosso anticonformista e un po’ misantropo, torna al paese per aiutare la madre affetta da demenza portando lo scompiglio nei piani dei suoi rapaci concittadini che cercano in ogni modo di liberarsi della sua presenza.
CORTOMETRAGGI D’ANIMAZIONE
Presentare un concorso d’animazione non rappresenta solo un modo per avvicinare il pubblico a una vera e propria forma d’arte, ma anche una volontà di riuscire a incidere, mettendo le differenti realtà produttive in contatto tra loro, sul miglioramento della situazione delle professionalità coinvolte. Questa nuova sezione presenta una selezione di 8 lavori:
Aenigma di Antonis Ntoussias e Aris Fatouros (Grecia, 2016) è un'animazione stereoscopica CG ispirata alle opere del pittore greco surrealista Theodore Pandaleon.
Airport di Michaela Müller (Croazia, Svizzera, 2017) è un film che esplora i confini tra il diritto alla libera circolazione e le restrizioni che le esigenze di sicurezza nazionale impongono alla società.
Charon di Alen Vukovic (Croazia, 2017) è un cortometraggio che si ispira al mito greco di Caronte. Branko muore improvvisamente in un supermercato; solo allora scopre che dovrà pagare anche per compiere il suo estremo viaggio.
Etnophobia di Joan Zhonga (Albania, Grecia, 2017) racconta di popoli di diversi colori che si scontrano e si incontrano, si odiano e si amano e ognuno di loro vorrebbe che al mondo ci fosse solo il suo colore.
Ghost town di Marko Dješka (Croazia, 2016). Mentre la battaglia infuria attorno a una città abbandonata, l’ultimo cittadino rimasto conduce la sua lotta contro la solitudine rifugiandosi nei propri piccoli riti quotidiani.
Manivald di Chintis Lundgren (Estonia, Croazia, Canada, 2017). Manivald vive ancora a casa con sua madre pensionata. Alla vigilia del suo trentatreesimo compleanno un lupo giovane e sexy arriva da loro per riparare la lavatrice. Ne scaturisce un triangolo amoroso che getta tutti nel caos.
In Nighthawk di Špela Čadež (Slovenia, Crazia, 2016) un tasso giace immobile sulla strada. Nel buio, una pattuglia della polizia si avvicina al corpo. Presto si accorgono che l’animale non è morto ma solo ubriaco fradicio! Mentre la polizia lo trascina sul bordo della strada, il tasso si sveglia e gli avvenimenti prendono una strana direzione
Ossa di Dario Imbrogno (Italia, 2016). Tutto il mondo è un palcoscenico. In questo teatro una danzatrice diventa consapevole di sé. La sua danza, destrutturata nel tempo e nello spazio, ci mostra i meccanismi che tirano i fili.