Occupazione: è crisi nera, 70mila posti di lavoro a rischio

Occupazione: è crisi nera, 70mila posti di lavoro a rischio

Al ritorno dalle vacanze estive 70 mila lavoratori potrebbero perdere il posto. E' quanto afferma in una nota la CGIA di Mestre.

''Nell'ultimo trimestre di quest'anno - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre - stimiamo che potrebbero essere circa 70.000 i posti di lavoro a rischio in Italia. Un numero importante che pero' non offusca i segnali positivi registrati da alcuni indicatori economici che ci dicono che ci stiamo allontanando dalla fase piu' acuta della crisi. Quindi, non dobbiamo fare nessun catastrofismo. Anche perchè è da 4 anni che nel 4* trimestre l'occupazione registra picchi negativi ben piu' significativi di quelli previsti nei prossimi mesi''.

Infatti, analizzando i dati Istat, spiega ancora la CGIA, si riscontra che il 4* trimestre presenta sempre dei cali occupazionali molto evidenti: nel 2007, rispetto al trimestre precedente, la contrazione occupazionale fu di 91.000 unita'; nel 2008 di 169.000 e nel 2009 di 89.000.

''Con la probabile perdita di questi 70.000 posti di lavoro - sottolinea Bortolussi - quest'anno dovremmo registrare 181.000 occupati in meno rispetto al 2009. Pertanto, i senza lavoro dovrebbero toccare quota 2.258.000, facendo attestare il tasso di disoccupazione al 9%''.

Più in generale, osserva la CGIA, negli ultimi 2 ultimi anni la crisi economica ha bruciato 561.000 posti di lavoro facendo aumentare il tasso di disoccupazione di 2,3 punti.

Infatti, se nel 2008 la disoccupazione si era fermata al 6,7%, alla fine di quest'anno, come dicevamo piu' sopra, si attesterà al 9%.

Infine, gli artigiani mestrini sottolineano con preoccupazione l'aumento degli inattivi. Ovvero, di coloro che hanno deciso di non cercare più attivamente un posto di lavoro. Al 30 giugno di quest'anno, il tasso di inattività (nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni) ha toccato il 37,6%.

In termini assoluti invece sono aumentati, rispetto al 2009, di 103.000 unità (pari al +0,7%), raggiungendo la quota assoluta di 14.876.000.

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