Dati incoraggianti e numeri che raccontano di ripresa e sviluppo ponendo Lecce in vetta alle città che guidano la crescita del Salento. Sono 994 le imprese in più nel 2016 mentre rallentano le chiusure e migliora il tessuto imprenditoriale. Insomma, a quanto pare per l'imprenditoria salentina quello appena conclusosi è un anno da ricordare, se non altro perché è simbolo di un ottimismo nel fare ed investire malgrado tutto. Secondo l'Istat l'Italia si è capovolta, basta dare un'occhiata ai dati sull'occupazione relativi al quarto semestre del 2015 diffusi ieri. Sono quattro le regioni simbolo della ripresa del Sud Italia e tra queste spicca la Puglia. Numeri e analisi in tandem con quelli resi noti dal ministero del Lavoro sull'andamento dei contratti (in aumento anche al Sud quelli a tempo indeterminato). Una cosa è certa, per la prima volta dopo sette anni, si può parlare di un calo della disoccupazione. Se nel Centro-nord sono occupate oltre 6 persone su 10 tra i 15 e i 64 anni, nel Mezzogiorno scendono a poco più di 4. Nel 2015 diminuisce al Mezzogiorno anche il tasso di disoccupazione (-1,3% in confronto a -0,7% nel Centro e -0,5% nel Nord). Le differenze territoriali rimangono elevate: l’indicatore passa dal 19,4% nel Mezzogiorno, al 10,6% nel Centro e all’8,1% nel Nord. Bisogna evidenziare che l’occupazione cresce per il secondo anno consecutivo (+186 mila, +0,8%), a ritmi più sostenuti rispetto al 2014, portando il tasso di occupazione al 56,3% (+0,6%). L’incremento del lavoro alle dipendenze (+207 mila unità, +1,2%) riguarda soprattutto gli uomini e nella metà dei casi il tempo indeterminato. Sembra quasi un altro Sud rispetto a quello raccontato sino a poco tempo fa. Stando al rapporto dell’ Istat , nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione sarebbe dovuta soprattutto agli andamenti positivi di Basilicata, Sardegna, Sicilia e Puglia (incrementi tra 1 e 2 punti). La Calabria è l’unica regione meridionale con l’indicatore in calo. Focus sul Salento: il tasso di disoccupazione si riduce con maggiore intensità (3%) nella provincia di Lecce, e non è poco. La capitale del barocco è il cuore pulsante di questo movimento in salita seguita da Nardò, Gallipoli, Squinzano e Melendugno.Ad incrementare il pil locale sono la ricettività, la ristorazione ed i servizi. Soddisfatto il sindaco Paolo Perrone che, inoltre, sottolinea: "Con i suoi quattro progetti Horizon 2020 finanziati dalla Commissione Europea, Lecce è fra le città più attive in termini di sperimentazioni di ricerca. La nostra città, infatti, è stata scelta dall'Osservatorio Nazionale Anci Smart City per lanciare una community nazionale per le politiche urbane innovative e per pensare a servizi innovativi per il cittadino. Lecce crocevia di scambi di altissimo livello. Non possiamo che andarne fieri."