Percorsi Paralleli, al Castello Carlo V i lavori di tre artisti salentini

C’è tempo sino al prossimo 30 novembre per ammirare, presso il Castello Carlo V a Lecce, la mostra “Percorsi paralleli”, curata da Toti Carpentieri.

La mostra raccoglie raccoglie i lavori degli artisti salentini Giovanni Korallo, Salvatore Fanciano e Bruno Leo, protagonisti di quell’avanguardia artistica che, cinquant’anni orsono, sotto il segno di «Prismagruppo», seppe incuriosire una realtà per molti versi indifferente; nel 1970, poi, con la creazione del «Centro Gramma», rinnovarono curiosità ed attenzione, soprattutto per i rapporti con il maestro Eugenio Piccini e il mondo della poesia visiva internazionale.
Attraverso i loro percorsi individuali e i loro momenti di operatività collettiva, la mostra propone cinquant’anni di creatività di tre artisti che, anche oggi, confermano il rigore e la vivacità della loro ricerca.

Nel percorso espositivo, Giovanni Korallo, legato all’immagine e al suo manifestarsi in figure e rappresentazioni oggettuali, offre una sorta di campionario che mescola la sua storia con quella di tutti, con un insieme di simboli e marchi che passano dal sacro al profano, dal «glamour» al ludico.
L’artista attinge dunque a quelle presenze degli anni Sessanta che raccontano di storie «americane», le stesse, probabilmente, all’origine di quella sorta di «filoamericanismo» che cementò i componenti del «Prismagruppo». Le immagini proposte da Salvatore Fanciano sono, invece, quelle di un lungo racconto costruito riferendosi in maniera manifesta a quel vero e proprio labirinto teologico che è il mosaico della Cattedrale di Otranto, opera del monaco Pantaleone. Qui l’opera dell’artista parla subito delle suggestioni da cui è stato colpito e lo spettatore si trova circondato da strutture pittoriche complesse e presenze reali, fantastiche e allusive, come mostri, demoni, leoni, draghi, cavalieri, angeli, santi…
Bruno Leo mentre, si fa quasi spettatore di un film, compagno egli stesso delle tante «silhouettes» che popolano suggestive visioni urbane, al limite del surreale e dell’immaginario, nelle quali è possibile identificare pezzi di memoria che ci appartengono.
La mostra «Percorsi Paralleli», come ha definito Toti Carpentieri nell’introduzione al catalogo, «alla fine, è una storia di straordinarie passioni». Una storia che ha contribuito a dimostrare le notevoli capacità del Salento in campo artistico e culturale.