Ritrovato relitto a Torre Inserraglio

Un piroscafo affondato, un tesoro, un indizio ritrovato 73 anni dopo da un pescatore. Sembrano gli elementi di una favola e invece è accaduto nel mare di Torre Inserraglio, vicino Nardò, dove il team di sub del "Diving Costa del Sud" ha riportato alla luce il relitto del "Lancillotto Padre", il piroscafo faceva parte della flotta che subito dopo l'armistizio, il 10 settembre del 1943, partì dal porto di Fiume per riportare in patria il tesoro della Banca d'Italia.
Si inabissò nel Golfo di Taranto dopo l'impatto con una mina e da allora è rimasto nascosto nel mare, sino a pochi giorni fa, quando è stato ritrovato ad oltre dieci miglia dalla costa neretina.

La scoperta è stata fatta dai sub del Diving Costa del Sud di Santa Caterina, guidati da Andrea Costantini, che sono riusciti ad individuare l'esatta posizione del "fantasma" in fondo al mare dopo il rinvenimento di un antico portavivande militare rimasto impigliata nelle reti di un pescatore. L'uomo, infatti, aveva indicato ai sommozzatori l'area dove stava pescando durante il ritrovamento della vettovaglia.

Il relitto è lungo circa 50 metri e giace a 106 metri di profondità. Grazie al supporto tecnico dell'Area marina protetta di Porto Cesareo è stato possibile effettuare la scansione "side scansonar" ad alta risoluzione e stabilire la posizione esatta del relitto. La prima esplorazione è stata portata a termine venerdì scorso, sabato la seconda immersione del team di subacquei composto dai profondisti Alex Gubello, Alberto Liturri, Matteo Ciccarese e Andrea Costantini con il supporto di superficie di Gabriele Onorato, Nico Gubello e Roberto Specchia.

Un altro prezioso "tesoro" si aggiunge alla lista dei relitti ritrovati negli ultimi dieci anni nel mare di Nardò, Gallipoli e Porto Cesareo, tra i più importanti ritrovamenti ricordiamo la scoperta del cacciatorpediniere "Quail", del cargo "Pugliola", del "Caterina Madre" e del bombardiere tedesco "Junker 88".

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