La Cattedrale di Otranto

Tra le tessere più preziose che compongono il territorio salentino, un posto di primo piano spetta ai luoghi della sacralità. Oggi abbiamo visitato tra questi la Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto.

Non si tratta di una semplice chiesa o solo di un luogo di culto bello da vedere ed ammirare, ma di una straordinaria testimonianza storica della vita della città, di un tesoro artistico di assoluto valore, ed anche di un simbolo della cristianità a causa degli avvenimenti accaduti fra le sue mura. Uno fra tutti è certamente l’invasione turca del 1480 durante la quale fu scritta une delle pagine più tristi della città: all’interno della cattedrale infatti furono massacrati i fedeli e i membri del clero che si rifugiarono fra queste mura per sfuggire all’attacco. Il luogo cristiano fu defraudato e adibito a moschea, e i tesori artistici contenuti andarono distrutti, fino a quando la chiesa e la città tutta venne liberata ad opera degli Aragonesi.

Vero gioiello dell’interno della Cattedrale è il mosaico pavimentale. Il capolavoro realizzato dal monaco Pantaleone e terminato nel 1164, raffigura infatti l’albero della vita, e i passaggi raccontati dall’Antico Testamento, che narrano del cammino che l’uomo svolge per redimersi dal peccato e cercare la salvezza. L’albero della vita raffigurato nel mosaico è stato scelto dal Comitato organizzatore di Expo 2015 come elemento simbolo del padiglione italiano.

Una delle parti architettoniche più interessanti della struttura è la cripta sottostante l’abside, costruita nel XI secolo, la cui conformazione è divisa in 5 navate e 72 fra colonne e pilastri. L’elemento più importante al suo interno è l’incredibile diversità ed eterogeneità delle 42 colonne su cui essa è costruita, ognuna di queste con una propria qualità e provenienza di marmo e granito.

A completare gli elementi interni della chiesa in fondo alla navata destra si trova una delle memorie più toccanti della Cattedrale: la cappella dei Martiri, una parte della chiesa dedicata al ricordo dello storico sterminio dei Martiri d’Otranto, cioè degli 800 abitanti cristiani che nel 1480 furono massacrati per non voler rinnegare la propria fede. Guardando i resti esposti, le ossa, e la “pietra del martirio” sulla quale probabilmente avvennero gli assassini lascia assolutamente senza fiato, e ci riconduce al dolore che le guerre religiose provocano ancora oggi.