E’ stata illustrata alla stampa la proposta di legge a firma del Partito Democratico contenente norme in materia di incompatibilità e conflitto di interessi dei titolari di incarichi di rappresentanza e di governo regionale.
I contenuti sono stati esposti dal capogruppo in consiglio regionale Antonio Decaro, gli aspetti tecnici sono stati approfonditi dal’assessore regionale Marida Dentamaro, presente in veste di esperto ed estensore del testo, mentre le conclusioni di carattere politico sono state tratte dal segretario e consigliere regionale Sergio Blasi.
Volta ad introdurre una disciplina che impedisca la commissione tra esercizio della funzione pubblica e svolgimento di attività privata, la proposta di legge – ha premesso Decaro – interviene solo sullo status di consigliere regionale e sugli organi di governo dell’ente, con un ambito soggettivo di applicazione allargato a concessionari di servizi pubblici regionali, titolari di incarichi di amministrazione, direzione e controllo in enti, istituti, agenzie, aziende e società dipendenti, controllate, vigilate, finanziate o partecipate dalla Regione, a qualsiasi titolo, anche indirettamente.
Alla platea dei soggetti interessati si fa obbligo di astenersi da ogni atto idoneo ad influenzare, specificatamente ed astrattamente, gli interessi personali e dei propri parenti entro il secondo grado. Si estende l’incompatibilità anche al dipendente privato che, in analogia per quanto avviene con il dipendente pubblico, deve ricorrere all’aspettativa in caso ricopra cariche ed incarichi pubblici.
Numerosi i divieti introdotti (al fine di rendere consapevole chi assume cariche pubbliche del ruolo di sentinella del bene comune che la politica svolge, ha ricordato successivamente Blasi) ed i casi di incompatibilità che devono essere rimossi entro un lasso di tempo definito, pena la decadenza da carichi ed incarichi. L’anagrafe patrimoniale è obbligatoria per tutti, con procedure da completarsi entro 20 giorni dall’assunzione dell’incarico.
Gli organismi preposti alla verifica dovranno entrare nel merito della rilevanza della proprietà fondiaria dichiarata e dell’attività economica svolta. La proposta di legge definisce rilevanti le imprese operanti nella comunicazione di massa, quelle operanti nel settore dell’edilizia, dei lavori pubblici, quelle commerciali, ed erogatrici di servizi che negli ultimi tre anni hanno concorso ad appalti pubblici banditi nel territorio regionale ed i concessionari dei servizi pubblici.
Severe le norme previste per la trasformazione edilizia della proprietà (praticamente sterilizzata per l’intera durata del mandato) ed all’esercizio di attività economiche rilevanti per le quali si preclude la partecipazione a gare per appalti pubblici banditi dalla Regione. L’inottemperanza ad una delle norme contenute nella proposta di legge comporterà l’avvio di un procedimento in contradditorio con l’interessato, che si conclude con la decadenza dall’incarico.
Fini preventivi sono stati attribuiti alla proposta di legge da Marida Dentamaro che sulla scorta dell’esperienza parlamentare ha fornito un contribuito tecnico alla stesura del testo. “L’argomento è delicato, ma il conflitto d’interesse è questione etica e democratica che non può essere rinviata. Sono felice che il PD l’abbia affrontata con determinazione e risolutezza” – ha detto precisando come i paletti introdotti rendano non convenienti il cumulo di funzioni e poteri.
L’assessore ha poi aggiunto che l’elevato tasso di severità è proporzionato al miglioramento della qualità etico-democratica dell’istituzione ed ha concluso auspicando un’ampia condivisione ed un iter legislativo rapido e risolutivo.“Basta con la politica intesa come strumento per conseguire interessi privati. Il PD intende fare sul serio su un tema centrale nella vita del Paese e che qui in Puglia abbiamo iniziato ad affrontare concretamente”, così ha esordito Sergio Blasi cha ha dato connotazioni politiche al suo intervento.
“Chiediamo già oggi che la Commissione consiliare si occupi della proposta di legge avanzata dal PD, avvii l’iter legislativo al più presto e lo concluda nei tempi più brevi possibili. Non tollereremo manovre dilatorie e ricorreremo agli strumenti regolamentari per chiedere l’immediata iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio regionale dove le forze politiche si esprimeranno con voto palese.
Pretendiamo sul tema – ha proseguito – una discussione chiara, così come limpida e trasparente deve essere la posizione assunta dalle forze politiche. Questa legge – ha concluso Blasi – è severa, ma sono i tempi che lo richiedono: la politica non può che essere credibile quando chiede che i cittadini compiano e facciano sacrifici. Questo è un impegno non negoziabile a qualsiasi livello”.