"Cosa" si vota e "come" si vota al referendum del 12-13 giugno

"Cosa" si vota e "come" si vota al referendum del 12-13 giugno

Sono quattro i quesiti oggetto del referendum del 12 e 13 giugno: due sull' acqua, uno sul ritorno al nucleare e l'ultimo sul legittimo impedimento a comparire in aula di giustizia per chi è impegnato in attività di governo.

I cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi su alcuni quesiti strettamente collegati a norme di legge statali. In particolare, si chiede alla cittadinanza di pronunciarsi sull'abrogazione o meno dell'art. 23bis della legge di riforma sui servizi pubblici locali, nella parte riguardante la gestione privatistica del servizio idrico, le norme sul nucleare, modificate dal decreto legge n.34/2011 convertito in legge 75/2011 e sulla norma che consente al Presidente del consiglio e ai Ministri a non comparire in udienza penale in caso di legittimo impedimento.

Si tratta di referendum abrogativi, ciò significa che si vota per abrogare, in tutto o in parte, le norme. Il referendum abrogativo è valido solo nel caso in cui si reca alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto (quorum). E' possibile ritirare e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni quesiti referendari. Si vota presentandosi, muniti di tessera elettorale e un documento di identità, presso il seggio indicato sulla stessa tessera elettorale. Chi avesse smarrito la tessera elettorale o non l'avesse ancora ricevuta, può richiederla all'ufficio elettorale del proprio Comune da martedì 7 giugno a sabato 11 dalle ore 9 alle ore 19, oppure nei giorni della votazione (domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno) per tutta la durata delle operazioni di voto. I seggi resteranno aperti dalle 8.00 alle 22.00 di domenica 12 giugno e dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 13 giugno. Per maggiori info: governo.it.

Questi i quesiti che verranno proposti ai cittadini:

Acqua -
Uno è sulla cosiddetta 'privatizzazione'', l'altro sui 'profitti' legati alla commercializzazione della risorsa. Nel primo quesito, come hanno spiegato i promotori del referendum, si chiede in sostanza l'abrogazione dell'art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Il secondo quesito propone "l'abrogazione dell'art.154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell'Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell' "adeguatezza della remunerazione del capitale investito".

Nucleare - Il quesito recita così: "Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?". Il titolo del quesito, riformulato dalla Cassazione alla luce delle norme introdotte col decreto 'omnibus', sarà: "Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare".

Legittimo impedimento
- Ecco il quesito: "Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante 'Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza'?". La norma introduce la possibilità per chi è impegnato in attività di governo di non comparire nelle aule di giustizia.

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