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Dopo la decisione di choc di Giovanni Semeraro di lasciare il Lecce, il sindaco Paolo Perrone manda un messaggio al Patron giallorossi: "Da 16 anni Semeraro rappresenta in tutto e per tutto il calcio leccese. Ecco perché questa famiglia merita oggi da tutti noi un grande incoraggiamento, perché questa bella pagina di storia deve continuare in una città che vive anche per il pallone. Comprendiamo, tuttavia, l’amarezza e lo scoramento di Giovanni Semeraro ma il calcio a Lecce senza i Semeraro rischia di scomparire, almeno a certi livelli. Per questo lo invitiamo -continua Perrone- a riflettere e a soprassedere sulla sua scelta. Utilizzeremo questi dieci giorni - che certamente non rappresentano un termine perentorio - per accompagnare la famiglia Semeraro nella ricerca delle forze vive del territorio capace di allargare la base societaria, E intanto i tifosi faranno sentire il loro affetto e il loro calore a Giovanni e Pierandrea. Sarebbe una bella iniezione di fiducia e di amore per rivivere insieme nuove ed esaltanti emozioni griffate giallorosso".
Il primo cittadino leccese ricorda il campionato appena terminato: "La salvezza raggiunta dal Lecce a coronamento di un campionato difficile ed esaltante rappresenta l’ennesima perla di una società che dal suo arrivo, nel 1994, ha saputo dare basi solide al calcio leccese regalando una valanga di soddisfazioni agli sportivi salentini. Basti pensare ai dieci campionati disputati nella massima serie e alle cinque promozioni dalla B alla A. Quante volte abbiamo festeggiato un’impresa del Lecce. Quante volte grazie ai colori giallorossi ci siamo sentiti più leccesi, felici di riconoscerci tutti in una squadra del cuore. Anche se è altrettanto vero che i Semeraro molto spesso non hanno avuto il riconoscimento pieno dei loro sforzi e del loro amore da parte della tifoseria giallorossa. Ma Lecce e i leccesi non finiranno mai di ringraziare la famiglia Semeraro e il patron Giovanni in particolare che con acume, sagacia e intelligenza ma anche e soprattutto con passione e amore ha gestito la società quasi come un padre di famiglia, effettuando investimenti onerosi e aprendo il suo portafoglio personale per non minare i difficili equilibri economico-.finanziari propri di una squadra di provincia che deve confrontarsi con corazzate supermilionarie".