Sandro Frisullo rompe il silenzio e ricorda il "compagno" Fernando Carlà

Sandro Frisullo

"Ci lascia per sempre, a soli 58 anni, un uomo buono, generoso; un amico e un compagno, un fratello maggiore. Il mio dolore è grande. Da giovani siamo cresciuti lui ed io, e tanti altri, alla scuola del PCI e di Enrico Berlinguer. Una scuola che ha insegnato dedizione per i più deboli, rigore negli studi, attaccamento al lavoro, amore per la democrazia e la libertà.

La vita di Fernando è stata segnata da un impegno diuturno, costante, ai valori della democrazia, dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Fernando Carlà, durante tutta la sua vita, è rimasto coerente agli ideali della sua gioventù.

Dall’adesione e dalla militanza nel PCI sino al PD. Il PCI un grande partito nazionale, democratico, di popolo, la cui migliore storia è rifluita ed è stata parte costituente nel meritato quadro internazionale e, nei tempi moderni, della nuova formazione politica, il PD, nella quale si ritrovano, rinnovandosi, le grandi famiglie del riformismo socialista, del popolarismo cattolico e della tradizione laica.

Fernando è stato un amministratore competente e capace, un militante e un dirigente appassionato, un uomo del popolo, attento alle esigenze e ai bisogni più minuti delle persone, consapevole che la funzione di un grande partito si alimenta della sua capacità di aderire, togliattianamente, alle “mille pieghe” della società.

Lo “infastidiva” l’approccio retorico e propagandistico nella rappresentazione della realtà, di chi si accontentava e si accontenta di denunciare i mali della società, senza farsene carico in modo concreto e operoso.

In questo è stato sempre un uomo delle istituzioni e di governo, anche quando agiva dall’opposizione. Sosteneva che bisogna farsi carico dei problemi senza eluderli con facili scorciatoie, perché questo è il compito della politica se non vuole ridursi ad una vuota e sterile propaganda.

Anche per questo negli ultimi mesi della sua vita mi confidò le sue preoccupazioni e le sue amarezze: il PD, il suo partito, faticava ad assumere una più limpida e forte identità di partito coeso, che metteva e mette al centro della sua agenda l’Italia ed i suoi problemi.

E’ stato il suo assillo fino alla fine: la necessità di avere un partito unito, un’organizzazione vera ed efficace senza la quale ci si riduce ad una sommatoria di comitati elettorali e di notabili. Si è battuto sino alla fine perché il PD fosse una comunità di donne e di uomini che si vogliono bene, e i cui dirigenti non perseguono, in modo effimero ed illusorio, un proprio disegno personale.

Questa è, a me pare, la sua lezione alta di impegno civile, morale e politico; la passione per gli altri, la coerenza e la lealtà, la profonda umanità. Fernando sotto quella scorza ruvida, i suoi modi forti e decisi, aveva un grande amore per gli altri".

Lecce, 25 febbraio 2011 Sandro Frisullo

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