L'Italia saluta Cossiga, il presidente "picconatore"

L'Italia saluta Cossiga, il presidente "picconatore"

L'Italia dice addio a Francesco Cossiga. L'ex presidente è morto ieri alle 13,18 all'ospedale Gemelli di Roma dove da lunedì 9 agosto era ricoverato in rianimazione per una insufficienza cardiorespiratoria.

Nove giorni altalenanti con una quadro clinico di continua gravità nei quali, dopo la prima crisi che gli aveva fatto varcare le soglie del nosocomio, il presidente aveva dato a cavallo di Ferragosto segnali di miglioramento. Anche la situazione infettiva sembrava rispondere alle cure, tant'é che pur rimanendo legato ai supporti artificiali, i farmaci sedativi venivano gradualmente diminuiti.

La seconda crisi cardiocircolatoria è stata invece fatale.

Cossiga ha lasciato quattro lettere destinate al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio, per chiedere che i suoi funerali siano celebrati in forma strettamente privata.

La camera ardente sarà allestita dalle 10 alle 18 nella chiesa madre del Gemelli, mentre le esequie dovrebbero svolgersi in forma privata nella chiesa di San Giuseppe a Sassari, anche se mancano ancora conferme ufficiali.

Francesco Cossiga, nato a Sassari il 26 luglio del 1928 ha attraversato da protagonista la vita politica italiano dell'ultimo mezzo secolo.

E' stato il più giovane sottosegretario (38 anni), il più giovane ministro degli Interni (48 anni), il più giovane Presidente del Senato (55 anni), il più giovane Presidente della Repubblica (57 anni).

Il suo nome è legato alle "picconate" che diede alla classe politica nelgi ultimi due anni di soggiorno al Quirinale, ma anche ad episodi oscuri della Repubblica quali la vicenda Gladio, organizzazione segreta dell'Alleanza Atalantica contro il pericolo di invasione sovietica.

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