Insieme per dire no ad una giunta ritenuta simbolo di un fallimento

Poli Bortone (Io sud), A. Rotundo (Pd), Francesco D'Agata (Idv), S. Negro (Udc)

Hanno manifestato insieme contro il governo di Paolo Perrone. Lo hanno fatto proprio nei pressi di palazzo Carafa, sede del comune di Lecce, nel cuore della città. Hanno unito le proprie forze per dire no ad una giunta ritenuta simbolo di un fallimento. Simbolo di interessi personali che non tengono conto dei bisogni di una città che, nel frattempo, vive emergenze sociali non indifferenti. Simbolo dell’incapacità del primo cittadino di reagire e prendere decisioni coraggiose. Simbolo di immobilismo amministrativo ai danni del capoluogo.

«Basta con le bugie raccontate alla città per nascondere gli intrecci e gli accordi che si consumano nelle stanze del comune -lamentano- i leccesi hanno il diritto di conoscere il vero volto di chi li governa così male». Pd, Udc, Io Sud siedono allo stesso tavolo quasi come anticipare future trattative e possibili alleanze per le prossime amministrative contro Paolo Perrone, già autocandidatosi al secondo mandato.

A scendere in piazza, con tutte queste motivazioni, la minoranza, accompagnata da personaggi di spicco dei partiti. La polemica ormai è in atto. Dopo la conferenza stampa del sindaco, durante la quale non ha esitato lanciare frecciate ai suoi avversari politici, sono proprio loro a rimandare al mittente le accuse e a raccontare alla città quanto avvenuto in 435 giorni tra i corridoi del palazzo di città.

Così insieme ai consiglieri di opposizione guidati da Antonio Rotundo che ha già annunciato l’intenzione di fare ricorso al Tar, ecco un’agguerrita Adriana Poli Bortone, leader di Io Sud e chiamata in causa dallo stesso Perrone accusandola di essere stata una sprecona. Sono ormai passati i tempi felici quando sedevano accanto nell’aula consiliare. Ora da acerrimi nemici sono pronti a ferire con qualsiasi tipo di arma.

E poi Salvatore Negro per l’Udc, Francesco D’Agata per l’Italia dei valori, Alberto Maritati e Teresa Bellanova dal Pd. Tutti, al di là degli schieramenti e delle probabili alleanze che in futuro potranno nascere, tutti contro la giunta a 13 di un sindaco ritenuto ostaggio non di partiti, ma da gruppi e gruppetti, pronti a cambiare casacca perché spinti da interessi personali. «Uno schiaffo ai cittadini, una scelta politicamente inopportuna».

Nella foto: Antonio Rotundo (Pd), Adriana Poli Bortone (Io Sud), Francesco d'Agata (Idv), Salvatore Negro (Udc).

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