Nell' ex fabbrica “Fratelli Piccinno” a Maglie il nuovo Museo del patrimonio industriale

il museo del patrimonio industriale  maglie

In pochi conoscono il glorioso e pluridecorato “Stabilimento Artistico Mobili e Arti Decorative” a Maglie, creato da Luigi Piccinno nel 1863, dapprima con un laboratorio artigianalmente, in cui costruiva dei pregevoli mobili per l’arredamento della casa. Nel giro di venti anni riuscì a creare una florida azienda in cui lavoravano circa quaranta operai, che studiavano disegno ed eseguivano prodotti applicati all’industria. Dopo la morte di Luigi Piccinno le sorti del laboratorio di ebanisteria doccarono ai figli, per cui la Maison Piccinno divenne dei “Fratelli Piccinno” di Maglie.
La storia dell’industria Piccinno volta pagina con Luigi junior e Adolfo; Nel 1916 furono nominati fornitori dei Sacri Palazzi Apostolici. Alla fine della prima guerra mondiale, Adolfo Piccinno, definito “artista e mago del tornio”, rimase da solo a dirigere la grande fabbrica fino alla sua morte precoce, a 48 anni.

Oggi l'ex fabbrica “Fratelli Piccinno” a Maglie è uno dei patrimoni industriali di valore storico e architettonico per le sue peculiarità archeologico-industriali, che il 23 luglio del 2003 gli hanno valso il titolo di sito d’interesse rilevante, con decreto legislativo.

L'immobile acquistato dal Comune di Maglie e ristrutturato con un importo pari a circa 2milioni di euro, finanziati dalla Regione Puglia, oggi prevede l'ultima tappa prima dell'apertura e della fruizione al pubblico del Museo del patrimonio industriale che nascerà esattamente nell'ex fabbrica “Fratelli Piccinno” a Maglie.
Assegnato con una gara d'appalto, l'allestimento del Museo sarà realizzato con il coordinamento e la supervisione dell'architetto Raffaela Zizzari, da un’ Associazione temporanea di imprese composta da ETT di Genova (un'industria digitale e creativa internazionale specializzata in innovazione tecnologica ed experience design), Space di Prato (un gruppo multidisciplinare di letterati, fisici, informatici, archeologi, ingegneri specializzato nell’applicazione degli strumenti della Società dell’Informazione ai beni culturali) e dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie (che ha una lunga esperienza nella comunicazione privata e pubblica e nella valorizzazione dei Beni Culturali e, dopo il Castello di Otranto, da cinque anni gestisce il Castello di Gallipoli).

Il Museo del patrimonio industriale, nato dalla collaborazione tra il Comune e l'architetto Antonio Monte (vicepresidente nazionale Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, CnrIbam), nell'ambito di un progetto complessivo di valorizzazione del Patrimonio Archeoindustriale di Terra D'Otranto, sarà un luogo di identità e di coesione territoriale, di accumulazione di memoria, momento attraverso cui affrontare il recupero di tradizioni produttive e di antichi mestieri, tematiche che assumono valenze sempre più significative nelle politiche dell’Unione europea.

Il Museo ospiterà, infatti, una sala virtuale che richiami il percorso della memoria delle attività produttive di Terra d’Otranto (l’industria alimentare, manifatturiera, estrattiva, le infrastrutture di trasporto e servizio, l’industria oggi), una sala dedicata alla città di Maglie e le attività produttive in cui troveranno spazio testimonianze delle aziende olearie, vinicole, della pasta, dell’attività dolciaria e dell’artigianato del legno e del mobile.

linked videos

NESSUN VIDEO LINKATO