Protestano gli immigrati sfruttati nel fotovoltaico nel Salento: "Vogliamo i nostri soldi".

Hanno manifestato in piazza Sant'Oronzo a Lecce. Sono delusi e arrabbiati. Vogliono i loro soldi, quei soldi che hanno guadagnato con ore e ore di lavoro. Sotto la pioggia, con il freddo, senza riposo, senza tutela. Da mesi non ricevono "lo stipendio" e non sanno più come vivere qui nel Salento. Devono pagare l'affitto, devono mangiare, devono mandare soldi alle loro famiglie lontane. Nei loro occhi solo esasperazione. Sono centinaia gli immigrati, la maggior parte provenienti dall'Africa, che da tempo ormai lavorano per Tecnova, l'azienda spagnola del fotovoltaico di Brindisi e con cantieri anche nella provincia di Lecce. "Nuova schiavitù" è stata definita e, dopo la denuncia al commissariato di Galatina, in attesa del vertice in Prefettura di Lecce previsto per lunedì prossimo, gli operai hanno espresso tutto il loro malessere, annunciando: "Se non ci pagano entro due settimane siamo pronti a smontare tutti i pannelli".