Da Lizzano a Lecce per dire no ai veleni della discarica Vergine

Un vero e proprio sit-in di protesta quello che l’associazione AttivaLizzano e ad altri comitati tarantini quello tenuto per manifestare davanti alla sede del Tar a Lecce: mentre si svolgeva il processo sulla sospensione che la Regione Puglia ha inflitto per 10 giorni alla discarica Vergine S.p.a. in agro di Taranto, confinante con il Comune di Lizzano, i cittadini hanno sventolato striscioni, dato fiato a fischietti, indossato mascherine antigas. Mamme, papà e giovani di Lizzano e dei paesi limitrofi alla discarica di rifiuti speciali, seconda per volumetrie in Europa, vogliono urlare il disagio in cui vivono quotidianamente a causa della vicinanza alla discarica che obbliga i residenti a chiudersi in casa, a sigillare le finestre con il nastro adesivo, ad imbustare i comignoli dei camini, ad accompagnare i bambini a scuola con la mascherina antigas.

“Non è vero che l’acido solfidrico non ha conseguenze sulla salute dei cittadini!

Non è vero, come ha dichiarato la difesa della ditta Vergine, che le emissioni non sono percepibili! Tutto questo rappresenta una grossa offesa nei nostri confronti –dichiarano i manifestanti- Potranno vincere qualsiasi ricorso ma non prevarranno mai sulle nostre ragioni! Anche l’associazione AttivaLizzano è intervenuta nel processo. A seguito del provvedimento sanzionatorio con cui la Regione Puglia ha disposto la sospensione per giorni 10 dell’attività della discarica Vergine, l’associazione ha conferito l’incarico all’avvocato Piero Ventruti di intervenire nel procedimento pendente dinanzi al Tar Puglia Lecce, nella condivisione delle ragioni che hanno condotto la Regione a contestare alla predetta Vergine S.p.a. diverse violazioni nella gestione della discarica”.