La Notte della Taranta resti a Sud

"In Italia il nord non c'è, apparteniamo tutti al sud del mondo," così Erri De Luca, a margine dell'intervento del Canzoniere Grecanico Salentino (durante il pre-concerto) ha salutato i 200mila pizzicati che si sono dati appuntamento a Melpignano il 22 agosto per il Concertone finale del festival La Notte della Taranta 2015. Non è una provocazione quella pronunciata col sorriso da uno dei più amati scrittori italiani contemporanei, nonché uno dei pochi che giunti in questo "sud del sud dei santi" non tentano di spremerne l'immaginario retorico bensì mettono a servizio la propria voce per proteggerne la fragile identità, paesaggistica e spirituale.

#NdZt2015 #salentowebtvAdesso sul palco della La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015 qui a #Melpignano uno dei più grandi scrittori italiani: Erri De Luca.

Posted by Salentoweb.Tv on Sabato 22 agosto 2015

Un'identità che deve fare i conti con vari tentativi e che si contraddice di continuo come in un gioco dell'oca incrinato da numeri altisonanti, percentuali da capogiro, certamente importanti eppure utili per la lettura di un evento che ogni anno fa riflettere. Ecco un episodio popolare che dura, malgrado certe intuizioni non sempre felici ed altre, va detto, plausibili. Diciotto edizioni, diciotto anni densissimi che sono una storia piena di volti e lineamenti e collegamenti tra il senso profondo di una natura endemica, dolorosa, che sfocia nel sud che "cantu ca tegnu nà malincunia" e che ancora deve mettere in atto la costruzione ed il perfezionamento di quel ponte tra il prima ed il dopo, attraverso la ricerca, l'approfondimento degli studiosi, dei "pasionari" della taranta e della letteratura orale e sonora espressa da un popolo intero che ha tentato di riconciliarsi con la terra e la fatica di esistere in questo margine tra i due mari pieno di partenze e poveri cristi, mal di vivere e rimorsi invisibili.

#NdT2015 #salentowebtvL'inizio ufficiale della La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015 con le voci storiche del festival e Phil Manzanera.

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Diciotto anni che sono oggi, a tutti gli effetti, un inevitabile album dei ricordi, strati e pretesti di autobiografia di un territorio intero che attraverso le voci terragne, il tamburo di alcuni, ha messo il sonoro dentro il proprio ritratto. Ed è un ritratto che mescola molti nomi che hanno dato un ritmo, un'intonazione a questa nostra storia: basti pensare ad Uccio Aloisi, basti pensare a Zimba, basti pensare a Sergio Torsello che quest'anno è stato l'assenza e magnifica presenza del festival dedicato proprio alla sua memoria.
Oggi queste assenze pesano, non in senso nostalgico, sono pilastri, come in tutte le famiglie quando un posto a tavola si svuota del capostipite, dei custodi delle radici, degli uomini e delle donne, i grandi padri e le grandi madri, ancora capaci di fare da telefono senza fili tra noi e un altro mondo, tra noi e le ombre, tra noi e l'inesprimibile, persino tra noi e noi stessi.

Pesano nella misura in cui inorgogliscono, commuovono, certe presenze cresciute - è evidente - sul palco della Notte della Taranta e quest'anno più che mai hanno fatto la differenza, dimostrando che il confronto con le culture musicali altre - nutrimento e mitologia per ognuno di noi - è proficuo, è doveroso oltre che indispensabile, ma non è più importante dell'eredità raccolta da chi ha fatto davvero vibrare la Notte della Taranta 2015: l'Orchestra Popolare, il coro, una magnifica Alessia Tondo insieme ad Enza Pagliara, Ninfa Giannuzzi, Alessandra Caiulo (il cui intervento non è passato inosservato), Antonio Amato, Stefania Morciano, Pietro Balsamo, ma soprattutto Antonio Castrignanò.

#NdT2015 #salentowebtvIn scena Alessia Tondo ed Enza Pagliara insieme a Maristella Martella e il corpo di ballo della La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015.

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La verità di queste voci deborda, è una piena che si impone persino attraverso il filtro delle immagini e sollecita, malgrado l'indiscutibile spessore di Ligabue, Manzanera, Simonon, Alley, Rodriguez, Echeverri, Phoebe, l'anima popolare del Concertone dal backstage blindato, suddiviso in paratie stagne e zone off limits (un po' come la prima e la seconda classe del Titanic), dove ai giornalisti salentini è negato l'accesso alle corsie riservate alle "very important person" e agli ospiti - Serena Dandini ha fatto "cucù" anche quest'anno, c'era pure D'Alema (ma nessuno lo ha visto ballare la pizzica), ed il Ministro Poletti (idem, n.d.r.) - mentre la folla forma ronde spontanee che danzano sino all'alba "fomentate" dai tamburi più che dalle chitarre elettriche.

Ma andiamo con ordine, scaletta alla mano, con una nota di merito per la fase del pre-concerto con un diamante chiamato Canzoniere Grecanico Salentino che quest'anno compie quarant'anni ed è salito sul palco in splendida forma cantando - come sarebbe piaciuto a Rina Durante - contro il Gasdotto e a difesa degli ulivi. L'apertura del Concertone ha palesato subito la connessione intima tra il pubblico ed il coro costituito da alcune delle voci storiche del festival - l'inconfondibile energia di Antonio Amato, la voce arcaica di Enza Pagliara, il timbro raffinatissimo di Ninfa Giannuzzi.

"Aria gaddhipulina", il cavallo di battaglia del ragazzo in canottiera e gilè il cui viso è un guizzo che sbuca dietro il tamburello, è lo spartiacque, il termometro che misura il polso dei pizzicati e ci ricorda perché siamo tutti qui. Non solo perché c'è un mito in scena, Paul Simonon dei Clash, ricordato da molti per aver spaccato un basso a margine di un concerto, non solo perché ci sono artisti di fama mondiale (tra gli ospiti di questa edizione non possiamo non sottolineare le febbrile sensualità di Anna Phoebe ed il suo inarrestabile violino), ma soprattutto perché c'è questo Salento che canta grazie alla ricerca sul campo di Lomax nel 1954, di Brizio Montinaro nel 1977, di Carpitella del 1960 e via elencando.

#NdT2015 #salentowebtvIl solo di Alessandra Caiulo commuove il pubblico della La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015.

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E' un Salento che cantato da Ligabue (considerate le sue radici emiliane, postilla non trascurabile) suona un tantino farsesco, malgrado gli apprezzabili sforzi di smussarsi fino a tentare un dialetto difficilissimo. Antonio Castrignanò fa salire la febbre a tutti, perché sa quello che canta, come lo sa Alessia Tondo nel duetto con Ligabue durante il quale, a un tratto, ci accorgiamo che la bambina è cresciuta ed è diventata un gigante, un grande albero che raccoglie i riverberi delle voci che credevamo perdute.

#NdT2015 #salentowebtvLigabue duetta con Alessia Tondo per la La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015.

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Eccolo il terribile potere della musica popolare, ed ecco che un grande rocker con quel tamburello in mano fa quasi tenerezza (ne rispettiamo il generoso coraggio) come un bambino che gioca ad indossare le scarpe del nonno. In quelle scarpe i piedi di un ragazzo di Calimera ci stanno benissimo, come nella favola di Cenerentola, la principessa stracciona: la nobilità di questo evento è nelle ceneri. Non vanno tirate troppo a lucido, come ci ha ricordato danzando una straordinaria Maristella Martella insieme agli altri preziosi dervisci della taranta (persino in jeans) e come ha sottolineato cantando "Aremu" Alessandra Caiulo, affinché possiamo sentire sempre vere le parole di Erri De Luca: "In Italia esiste solo il sud". E la Notte della Taranta resti a sud.

#NdT2015 #salentowebtv#Melpignano canta e balla nel backstage della La Notte della Taranta - pagina ufficiale 2015 Antonio Castrignanò è il più applaudito.

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