Musica: la cantautrice salentina Carolina Bubbico firma la colonna sonora del film "L'amore è imperfetto".

In una sera piovosa di qualche tempo fa, in uno dei localini senza pretese in cui si fa musica dal vivo, nel centro storico di Lecce, una ragazza esile, dal viso un po’ anni ’30, si rivolse a me, senza saperlo, cantando. Ero nel pubblico, decisa ad andare via appena la stanza cominciò a riempirsi troppo in un andirivieni di bicchieri e ordinazioni. Ma poi quella ragazza cominciò a cantare le sue canzoni, suonando la tastiera, accompagnata dal contrabbasso, e non mi fu più possibile lasciare quel posto. Come poche altre volte, infatti, qualcosa - nella sua voce, nella sua musica e nella sua presenza in scena - attirò fino in fondo la mia attenzione. Mi tornò in mente una frase intercettata in un romanzo che racconta, tra le righe, il tipo di “luccicanza” tipica delle persone di talento. Ho visto quella luccicanza, ma è successo di rado, perciò non ho più perso di vista Carolina Bubbico, così si chiama quella ragazza, che oggi porta la sua musica e il suo Trio (Luca Alemanno al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria) sul set di un’altra salentina (nativa di Nardò), Francesca Muci, alle prese col film tratto dal suo romanzo, “L’amore è imperfetto”, edito da Piemme.

Il film omonimo diretto dalla Muci, al suo primo ciak dopo gli anni trascorsi in Rai, è stato girato a Bari Vecchia, un luogo a metà tra la metropoli e il colore locale di una provincia assurda, i cui connotati sono stati spesso esasperati. L’opera prima della documentarista salentina, intende raccontare un Sud che fa da sfondo - senza essere teatro di sbarchi e di proteste, né dei soliti omicidi neowestern - a una storia d’amore contemporanea, un melodramma italiano la cui protagonista è Elena, una 35enne di oggi, interpretata da Anna Foglietta.

Il film sarà nelle sale in autunno e le riprese si sono svolte anche a Mola; nel piccolo teatro Van Westerhout la troupe ha accolto qualche tempo fa il Trio di Carolina Bubbico che firma così la sua prima colonna sonora.
Non mi stupisce e tutto sommato non mi impressiona più di tanto la “chiamata alle armi”, per così dire, del Cinema che fiuta nuovi cantautori fuori dai soliti elenchi, specie tenendo conto delle solite minestre scaldate passate in radio. Questa collaborazione è però il pretesto per anticipare quelli che saranno i temi portanti del primo disco della Bubbico, un lavoro così maturo per la sua giovane età, così generoso, equilibrato e denso di atmosfere che raccontano un universo in espansione, il suo. Per averne un assaggio - ma è poca cosa rispetto ai corridoi sonori messi in cantiere da questa “cantantessa” salentina che ha trascorso gli ultimi mesi in sala d’incisione insieme ai suoi musicisti - basta spulciare in rete.

Su YouTube, infatti, è cliccabile il videoclip ufficiale del singolo “A me piacerebbe ridere”, prodotto da Punto Exe per la regia di Gianni De Blasi, nell’ambito del progetto “Officine della Musica” che ha visto molti esordienti a confronto, a partire da un comun denominatore: il Salento in cui sono nati e dal quale partono alla conquista di un posto al sole. Figlia d’arte, Carolina Bubbico, ti fa dimenticare, sin dalle prime note, la scomoda etichetta di chi è stata preceduta, in qualche modo, da genitori che sono addetti ai lavori del mondo che ha scelto. Sua madre, la pianista Irene Scardia, quando non è in concerto si mescola al pubblico della figlia, attenta ed esigente. Una voce evocativa, tecnica che è frutto di qualità naturali ma anche di studi serissimi, comincia così a viaggiare trainata anche da una non trascurabile presenza scenica. La sua musica è pulsante, costantemente rielaborata, capace di lasciare impronte precise in chi la ascolta.

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