Consorzio Asi di Lecce immerso nei debiti? Confindustria propone una spa

Consorzio Asi di Lecce immerso nei debiti

Confindustria Lecce, vista la situazione di crisi in cui versa il Consorzio Asi, propone la creazione di un nuova società consortile o società per azioni a partecipazione privata, con lo scopo di fornire i servizi alle imprese che il Consorzio Asi non è mai stato in grado di erogare.

In tale ottica il consorzio continuerebbe a svolgere "esclusivamente determinate attività" con lo scopo di risanare la situazione debitoria maturata sino ad oggi. E le attività in capo all’attuale Consorzio Asi sono: promuovere l'espropriazione di terreni ed immobili necessari ai fini dell'infrastrutturazione delle aree industriali e cedere ad imprese industriali le aree che il Consorzio abbia, a qualsiasi titolo, acquisito.

Di conseguenza, le imprese delle zone industriali del Salento andrebbero a costituire ex novo una società consortile o spa con il compito di erogare servizi reali alle imprese (internazionalizzazione, reti di imprese, servizi di supporto contrattuale e finanziario, trasferimenti tecnologici, attrazione investimenti, formazione, ect.); gestione degli spazi comuni e delle relative dotazioni strutturali (reti energetiche, infrastrutture per la sicurezza, infrastrutture ICT); gestione asili nido, mense, centri di formazione per i dipendenti delle aziende; progettazione sui fondi europei finalizzate al finanziamento delle opere di cui sopra.

Confindustria Lecce ritiene che solo un ente partecipato dalle imprese interessate ai servizi possa assicurare una gestione efficace ed efficiente della zona industriale e rendere nel tempo l’area attrattiva ad investimenti esterni.

Già in passato Confindustria è venuta incontro al Consorzio Asi, risolvendo un problema particolarmente difficile. La questione risale al periodo compreso tra il 1999 e dicembre 2009, quando cioè l’Acquedotto Pugliese ha provveduto ad assicurare al Consorzio ASI la fornitura idrica relativamente ai punti presa relativi alle reti industriali di Lecce, Maglie, - Melpignano e Galatina – Soleto nonché all’impianto di depurazione di Surbo.

Nel corso di questi anni l’ASI non ha mai saldato ad AQP le fatture relative alle forniture idriche, nonostante le aziende avessero adempiuto entro le scadenze previste. A seguito della notevole morosità accumulata dall’ASI, AQP ha minacciato ripetutamente di interrompere il servizio idrico alle imprese delle Zone Industriali.

Fortissima è stata la protesta di Confindustria Lecce, che si è mossa chiedendo l’intervento della Regione e coinvolgendo i vertici di ASI ed AQP.

Dopo una serie di riunioni istituzionali, grazie alla mediazione di Confindustria Lecce, che si è attivata nell’interesse di tutte le imprese, associate e non, ubicate nelle zone industriali di pertinenza ASI, è stato siglato un accordo attraverso il quale Aqp ha potuto ricevere il pagamento delle fatture, ma soprattutto alle imprese di pagare evitando che qualcuno successivamente dichiarasse il contrario.

L’accordo ha scongiurato la minaccia dell’interruzione della fornitura dell’acqua da parte di Aqp, che avrebbe sicuramente causato notevoli danni di natura economica, tecnico-produttiva, sociale e penale a carico delle imprese salentine.

Dallo stesso vertice, in merito al debito accumulato dal Consorzio Asi nei confronti dell’Aqp, è emersa la necessità di creare un tavolo tecnico che valutasse sia le tariffe fino ad allora applicate, sia i volumi dei consumi, in modo tale da chiarire la reale portata dello stesso debito.

Al contempo Confindustria Lecce ha sollecitato la Regione Puglia ad istituire, con la successiva legge di Bilancio, un fondo rotativo che consentisse al Consorzio Asi di ripianare il proprio debito. Ciò non è stato mai attuato da parte della Regione Puglia.

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