Gli ex lavoratori Tecnova, ancora senza stipendio, sollecitano Vendola ad intervenire

Ex lavoratori Tecnova

"Truffati dal sole, abbandonati dalla Regione. Noi ex lavoratori Tecnova figli di nessuno". Con questo messaggio si sono presentati in pochi ma bastava leggere il cartello per capire chi fossero e cosa volessero dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a Lecce in occasione di Artlab.

Hanno approfittato dell'arrivo nel capoluogo salentino del governatore per ricordare a tutti, e soprattutto alla Regione, la loro storia, fatta di intere giornate di lavoro sotto il sole e di sacrifici, per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Sono quasi tutti africani e reclamano, come loro diritto, i salari arretrati, indispensabili per la sopravvivenza loro e della propria famiglia.

Sono ben 156 i lavoratori immigrati che devono ancora percepire gli stipendi arretrati da parte della spagnola Tecnova che li ha fatti lavorare giorno e notte nei propri cantieri per l'installazione di pannelli fotovoltaici.

I lavoratori continuano a denunciare il diverso trattamento rispetto a quei 450 colleghi che hanno già percepito le indennità, versate dal fondo GSF di cui Tecnova era subappaltatrice.

A luglio il tavolo di trattativa, al quale hanno partecipato gli amministratori giudiziari dell'azienda spagnola Tecnova, i sindacati UGL e CGIL, rappresentanti di Confindustria Lecce e il Fondo d'investimento internazionale GSF (primo anello nella complicata catena di appalti). Ma ancora nulla si è mosso. Nel frattempo non hanno soldi per pagare l'affitto e per mangiare.

I lavoratori immigrati sono delusi e chiedono ora l'intervento della Regione Puglia.

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