Da Nardò a Bari. Gli immigrati proseguono la loro lotta contro il "caporalato e lo sfruttamento"

Da Nardò a Bari per portare avanti la lotta intrapresa. I braccianti stagionali stranieri, impegnati nella raccolta della angurie e dei pomodori, oggi sono presso la sede dell'assessorato all'agricoltura della Regione Puglia.

Qui è convocato l’incontro sul problema del caporalato e delle condizioni di lavoro nei campi di Nardò, con lo scopo di avviare, attraverso gli elenchi Agea, l’agenzia che monitora e censisce le attività delle aziende agricole, le procedure di informazione e comunicazione sulle liste di prenotazione per il collocamento al lavoro dei braccianti.

All'incontro in assessorato partecipa una delegazione di lavoratori, mentre nei pressi della sede regionale il sit-in dei lavoratori. I lavoratori in questi giorni hanno trovato il coraggio di ribellarsi alle condizioni indegne in cui lavorano e soggiornano, prendendo coscienza dei propri diritti sindacali e umani.

Importante il vertice presso la Provincia di Lecce: si realizzerà, immediatamente, una lista di prenotazione, per ora in via sperimentale, presso il Centro per l'impiego di Nardò, unica forma per eliminare il caporalato nel collocamento dei lavoratori.

Inoltre verrà costituita la Commissione tripartita per la provincia di Lecce, costituita da parti datoriali rappresentanti dei lavoratori e istituzioni, con l’obiettivo di verificare la regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura nel territorio. La Provincia si è impegnata ad avviare il percorso per la costituzione della Commissione da settembre.

L’amministrazione di Nardò si è impegnata a utilizzare i finanziamenti, già deliberati dal Comune di Nardò, per attivare il servizio di trasporto nei campi per i lavoratori e rispondere così al ricatto della tassa giornaliera a cui sono sottoposti i braccianti da caporali che chiedono 5 euro al giorno per il trasporto.

Un incontro dunque che getta le basi per il futuro. Ora è necessario dare delle risposte concrete ai lavoratori che sono in sciopero, sia attraverso l’intensificazione dei controlli ispettivi nelle aziende, sia assicurando loro il contratto provinciale del settore.

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