Immigrati schiavi nel fotovoltaico. Arresto per quindici. Palese: "Colpa della Regione Puglia"

Quindici persone - tra cui soci, amministratori e capi cantiere - di una societa' italo-spagnola di impianti fotovoltaici con sede a Brindisi sono state arrestate da polizia e guardia di finanza. Gli arrestati - tra cui vi sono cinque spagnoli, due colombiani, un ghanese, una cubana ed un marocchino - sono indagati per associazione per delinquere, riduzione in schiavitu', estorsione, favoreggiamento della condizione di clandestinita' di cittadini extracomunitari e truffa ai danni dello Stato. Secondo l'accusa, la societa' avrebbe assunto alle proprie dipendenze immigrati clandestini, favorendo la loro permanenza sul territorio dello Stato, occupandoli in condizione di asservimento.

Dichiarazione Alfredo Mantovano sottosegretario all'Interno

"L'indagine conclusa oggi dalla Questura di Lecce sullo sfruttamento del lavoro di extracomunitari per la realizzazione di impianti fotovoltaici è importante sotto vari profili:
a) conferma l'efficienza della Polizia di Stato e dell'autorità giudiziaria di Lecce nella ricostruzione e nella repressione di un grave fenomeno;
b) dimostra che gli strumenti normativi a disposizione, introdotti nell'ultimo decennio, permettono un contrasto effettivo e rigoroso;
c) offre a chi, essendo arrivato in Italia da Stati non europei, percorsi reali di emersione dal "nero" e dall'assoggettamento;
d) rivela il decisivo contributo di un'organizzazione sindacale - l'Ugl - i cui esponenti nel territorio salentino hanno con coraggio instradato tanti lavoratori extracomunitari verso la denuncia.

L'esperienza positiva, pur se con risvolti drammatici, insegna che la lotta alle nuove schiavitù, che esistono e sono in mezzo a noi, esige l'iniziativa e il concorso di tutti, e
in modo particolare delle parti sociali: quanto maggiore sarà l'unità di intenti e lo sforzo di tenere a distanza imprenditori occulti e cinici, tanto più estese saranno le prospettive di lavoro onesto per tutti, italiani e stranieri".

Rocco Palese, capogruppo Pdl alla Regione Puglia attacca il governo Vendola:

“Se da un lato esprimiamo un doveroso plauso alle Forze dell’ordine per le numerose operazioni che stanno portando alla luce le irregolarità nella realizzazione degli impianti fotovoltaici e nel reclutamento dei lavoratori, dall’altro non possiamo esimerci dal condannare la Regione Puglia, incapace di adottare doverosi sistemi di controllo”. L’operazione che ha portato oggi all’arresto di coloro che sfruttavano indegnamente gli extracomunitari reclutati illegittimamente per la costruzione degli impianti, dimostra come le Forze dell’Ordine stiano svolgendo controlli e accertamenti che avrebbe dovuto eseguire, all’origine, la Regione Puglia, se solo non fosse stata accecata dal sole nella corsa alle energie alternative senza regole e a tutti i costi. Da paginate pubblicitarie su alcuni quotidiani, apprendiamo peraltro, che alcune aziende che operano nel settore, avrebbero beneficiato di fondi regionali del bando Principi Attivi, ci piacerebbe sapere quante sono e se almeno in questi casi la Giunta Regionale stia verificando la correttezza delle procedure di autorizzazione e di reclutamento dei lavoratori. E’ chiaro – conclude Palese – che è urgente attivare l’anagrafe degli impianti perché solo così la Regione potrà avere il controllo anche su quelli al di sotto i 1 MW che non necessitano di autorizzazioni regionali”.

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