Sanità. Sforamento di 900 milioni di euro. Fiore illustra il piano e Vendola presto a Roma

Tommaso Fiore

Il piano di rientro della sanità non è proprio quello che il governo regionale avrebbe voluto per i pugliesi. Parola dell’assessore Tommaso Fiore. «Avevamo immaginato una manovra leggera. Non è stato possibile perché il Ministero ha imposto tempi di recupero immediati e quindi le soluzioni sono obbligate: riduzione dei posti letto, della spesa farmaceutica e inserimento dei ticket».

La Regione Puglia rientra nella categoria “peggiore” di criticità perché in deficit finanziario con, in aggiunta, la necessità di procedere anche ad un piano di rientro sanitario. Lo sforamento attuale è di 400 milioni di euro ai quali vanno aggiunti i 500 milioni di euro che la Puglia ha già perso del fondo nazionale sanitario. Quindi la cifra è di 9oo milioni di euro circa.

Tuttavia giovedì il presidente Nichi Vendola sarà a Roma per concordare le modalità e chiudere questa partita, con la firma successiva del piano di rientro presso il ministero.

Secondo Fiore il tasso di ospedalizzazione è una delle maggiori criticità del nostro sistema sanitario, inteso come ricovero, day hospital e attività ambulatoriale. I motivi dell’eccessivo ricorso al ricovero in ospedale sarebbero il tentativo di eludere il ticket e le liste d’attesa, di fatto le famiglie che fanno ricorso al ricovero sono quelle con un minore reddito.

« Tenete presente – ha detto Fiore – che un posto letto costa 206 mila euro all’anno». La dispersione dell’offerta merita quindi una riflessione particolare, mettendo mano alla rete attraverso processi di trasformazione, riconversione e valorizzazione dei posti letto. Altro argomento lo splafonamento della spesa farmaceutica. «Sulla farmaceutica – ha spiegato l’assessore - dobbiamo attivare un modello più virtuoso».

Anche la nota del personale è dolente: sono solo 38 mila gli addetti, uno dei numeri più bassi in Italia, per non parlare del personale sanitario. A questo si aggiunge il blocco del turn over senza del quale sarebbe possibile, invece, procedere alla redistribuzione del personale. Una soluzione potrebbe essere quella di “capitalizzare” il personale rinveniente da quegli ospedali che sono destinati a “morire” per inserirli in altre strutture.

«Dobbiamo riuscire a fare di questa scadenza – ha sottolineato Fiore - un’occasione di modernizzazione attraverso un piano sostenibile che deve avere come obiettivo la razionalizzazione del sistema. Ho sentito che il ministro Fazio ha minacciato di chiudere i rubinetti per quello che riguarda il fondo sanitario nazionale (altri 4 miliari e mezzo) è chiaro che se questo accade saltano tutti i parametri e tutti i nostri progetti».

Per Rocco Palese si poteva fare un lavoro più coordinato, «è assurdo –dichiara il capo gruppo della minoranza al consiglio regionale- che l’opposizione abbia appreso tutte le notizie dai giornali. È sbagliato attribuire tutta la responsabilità al governo nazionale: non è forse la Regione Puglia che non ha rispettato il patto di stabilità?

Dobbiamo intenderci su questo punto altrimenti non andiamo da nessuna parte. Il piano Fitto –ricorda Palese- sarebbe stato realizzato e avrebbe prodotto i suoi effetti se il presidente fosse stato riconfermato. Il piano di rientro deve approdare in Consiglio regionale, ma prima deve essere affrontato in Commissione, si deve discutere su questa materia con grande serenità, noi abbiamo grande disponibilità a lavorare insieme in modo costruttivo».

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