Arnesano: il villaggio fantasma "Tufi Vecchi"

Il tempo è sospeso nel Gal Valle della Cupa, uno scrigno ricco di itinerari intrecciati alla memoria del Salento e al piccolo mondo antico della civiltà contadina. Le campagne che circondano Arnesano conservano ancora i lineamenti di un tempo, gli ulivi, i muretti a secco, i sentieri che si inoltrano tra sipari di rosmarino in fiore e fichi d'India portano ad uno dei luoghi simbolo del passaggio da un'epoca ad un'altra: il villaggio fantasma che sorge appena fuori dal Borgo Storico del Comune di Arnesano, tra i casini di campagna immersi in campi di seminativi ed uliveti.

Situato nel nord Salento, il vecchio insediamento rurale di Riesci sembra uno spartiacque tra il prima e il dopo, la nota a margine nel diario di una terra ricca di storia. Il villaggio è costituito da un'area che fa da prologo alle cave di tufo da cui prende nome e che una volta davano lavoro ai coloni che ne abitavano le case disposte a grappolo sulla spianata di terra rossa.

Tra i due settori costituiti dai caseggiati abbandonati da tempo ed in parte murati, si aprono le cave circondate da una natura lussureggiante e a tratti paludosa. E' facile immaginare il ritmo della vita di un tempo che qui trovava il suo apice conviviale nel cuore del villaggio, una vera e propria rotonda circondata da alti alberi che si affacciano a strapiombo sulle cave come su un balcone naturale dove è ancora custodita l'antica edicola votiva con l'effigie della Vergine. Si tratta dell'edicola "Mater Domini" caratterizzata dal baldacchino in pietra leccese con l'immagine su rame.

Qui abitavano i numerosi coloni della tenuta Grassi che si lascia intravedere in fondo alla strada di campagna, oltre il secondo insieme di abitazioni vuote e ormai attraversate dal vento, con le suggestive porte e finestre in legno tinto e il fogliame dei giardini retrostanti che invade gli ambienti un tempo scanditi dal passaggio delle stagioni e dalla giornata di lavoro.

Per quanto riguarda l'origine della denominazione "Tufi", con cui si indica il rione nell'idioma locale, è da ricercarsi nelle numerose cave di pietra calcarenitica che si estendono a Nord della contrada. Il tufo abita ancora qui, insieme alla terra e agli alberi che hanno visto tanti coloni passare.