Continua il nostro racconto dei musei salentini. Oggi ci siamo spostati a Porto Cesareo per visitare il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”.
Il museo è stato fondato nel 1966 dal naturalista dal quale prende il nome e dal 1999 è diventato sezione della facoltà di Biologia dell’Università del Salento. Al suo interno circa 900 reperti di rilevante interesse, compresa una tra le più complete collezioni di conchiglie del Mediterraneo, importante punto di riferimento per i malacologi. La fauna marina è ben rappresentata, sia nelle sue specie mediterranee che esotiche, con l’esposizione di vertebrati (soprattuto pesci ma anche tartarughe uccelli e mammiferi) e di invertebrati (spugne, molluschi, crostacei ed echinodermi).
L’attività più importante del museo, però, è quella di fare da “finestra", mediante i suoi allestimenti, sulla ricerca svolta dal laboratorio di Zoologia e Biologia Marina dell’Università che si svolge in larga parte nei mari salentini. La direzione del museo ha scelto di non inserire alcun tipo di acquario, questo perché non si riteneva opportuno mettere in cattività degli animali che si possono tranquillamente osservare nel loro ambiente naturale.
Abbiamo apprezzato il museo grazie alle parole e aai racconti del responsabile tecnico del Museo Anna Miglietta che si occupa di ricerca museologica e valutazione dell’impatto sul territorio di tutte le attività svolte all’interno del Museo.