Anche Salentoweb.tv ha partecipato al Monuments Men Weekend, l’iniziativa promossa da Invasioni Digitali per promuovere il patrimonio artistico culturale sommerso sui social network.
In questo fine settimana in cui la manifestazione impazza sulla rete dove si incrociano e si condividono le diverse esperienze sparse per le città italiane, noi abbiamo scelto di invadere, con il nostro gruppo di partecipanti, uno dei gioielli nascosti della città barocca, tra le colonne imponenti di Piazzetta Carducci.
All’interno del Convitto Palmieri abbiamo dunque visitato la Chiesa di San Francesco della Scarpa ormai sconsacrata, eppure tra le più antiche della città, risalente al XIII secolo.
Guidati da Chiara Pastore ne abbiamo ripercorso la storia e compreso le peculiarità artistiche che hanno arricchito nel corso dei secoli il piccolo tempio, firmate dai più grandi artisti del territorio dell’epoca, uno su tutti Giuseppe Zimbalo.
San Francesco della Scarpa, detta anche “la chiesa senza facciata” , è così denominata per distinguere l’ordine religioso che abitava all’epoca il convento, infatti nel XVI secolo si distinsero in “conventuali” e “osservanti”, i primi portavano le scarpe, i secondi per rispettare la assoluta povertà professata dal Santo andavo in giro a piedi scalzi. Ma esiste anche una spiegazione leggendaria che racconta che il Santo reduce dalla Siria dopo un lungo pellegrinaggio si trovò a Lecce e nel ripartire fu pregato dai cittadini del luogo di lasciar loro un segno reale del suo passaggio ed Egli donò una ciabatta.
La chiesa fu eretta sul sito di un palazzo della famiglia Guarini e a testimonianza di ciò vi sono gli stemmi riportati in triplice copia al centro e ai lati dell’altare maggiore.
Nel 1699-1714 venne ricostruita quasi del tutto col mecenato della stessa famiglia Guarni, duchi di Poggiardo .