Al posto degli ospedali cure domiciliari. Vendola: "Sta nascendo una migliore sanità"

"I comuni dove è stato avviato il piano di riordino ospedaliero non saranno lasciati soli. Lo dimostra l’immediato avvio negli ospedali dimessi del progetto Nardino dell’Ares per le patologie croniche e della telemedicina (telecardiologia e telediabetologia)". Lo hanno spiegato in conferenza stampa il presidente Vendola e l’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, con il direttore dell’Ares, Franco Bux. Alla conferenza stampa è intervenuto in collegamento telefonico anche il sottosegretario alla Salute, Elio Cardinale. Insieme a numerosi “care manager”, nuove figure professionali per la sanità che si occuperanno delle cure dei malati cronici, intervenuti in conferenza stampa, Bux ha spiegato che “l’assistenza ai cronici oggi non si deve fare in ospedale. Vogliamo curare le cronicità a casa dei malati ed abbiamo avviato subito queste prestazioni negli ex ospedali di Maglie e Campi Salentina dove sono già decine i pazienti presi in cura. Abbiamo avuto casi di scompensati come a Melpignano dove l’intervento ha permesso di salvare vite umane. In casi come le cure dei cronici gli ospedali hanno poco senso”. Lo ha confermato anche il professor Giorgino, docente di Endocrinologia all’Università di Bari. "Questo avviene -aggiunge Vendola- in un momento delicato come quello della ristrutturazione del servizio sanitario regionale, un adeguamento che vede il piano di rientro non come un problema, ma come un’opportunità. Il piano di rientro non penalizza il sistema, ma lo spinge a migliorare e ad accrescere l’attenzione ai cronici, con la presa in carico non più dagli ospedali, ma dai progetti di medicina territoriale altamente innovativi".