Con Salvador Dalì, al Castello Aragonese di Otranto, l'atmosfera è "surreale"

Dopo Joan Mirò e Pablo Picasso, Otranto accoglie le opere di un altro grande artista: Salvador Dalì, il Genio. Fino al 25 settembre, nelle splendide sale del castello Aragonese, gli appassionati d'arte potranno ammirare sei sculture in bronzo, tra le quali anche "Elefante Cosmico" e 54 incisioni originali, che spaziano in un mondo surreale. Dal clima gotico travasato in surrealismo bianco/nero de "Il Castello Otranto", ai colori pallidi delle "Fiabe Giapponesi", al vuoto di colore della carta lasciata nuda in "Trasitano e Isotta", al nero e oro glitterato degli "Amours Jaunes". Ogni stanza è intrisa da un'atmosfera surreale che solo Dalì, personalità complessa e ricca di fantasia, ha saputo creare. Pittore, scultore, scrittore, illustratore, scenografo, disegnatore di gioielli e di mobili. Le sue molteplici manifestazioni artistiche hanno suscitato da parte della critica giudizi contrastanti che coinvolgono assieme all'opera anche l'uomo, anzi, il personaggio, per quei atteggiamenti di vistoso gusto eccentrico.