La sublimità di Castello Monaci, vini disegnati dal sole

Le degustazioni organizzate e promosse dalla delegazione di Lecce di Ais Puglia, con il secondo appuntamento del 2018 e con oltre 150 degustatori, confermano che l'evento è ormai un must per tutti gli appassionati del vino.

Ospite della serata la Famiglia Seracca Guerrieri, proprietaria della tenuta Castello Monaci, che da anni ha intrapreso scelte volte alla valorizzazione dei suoi vigneti autoctoni salentini.

Il Castello e la Cantina sono circondati da circa 3.000 piante di ulivi e 150 ettari di vigneti che rappresentano uno dei modelli più significativi dell’innovativa viticultura salentina.
La degustazione di venerdì sera ha esaltato l'eccellenza salentina di Cantine Castello Monaci con Luigi Seracca Guerrieri che ha presentato la cantina vicina al Castello, edificata dalla famiglia Memmo negli anni ’70, che oggi offre nuovi sistemi refrigerati di pigiatura attraverso serbatoi termo-condizionati in acciaio. La selezione delle uve e le accurate tecniche di vinificazione, sono poi curate dall'enologo della cantina Leonardo Sergio, che firma la qualità di Castello Monaci. La cantina presenta anche un'area dedicata all’invecchiamento dei vini e una barriccaia particolarmente scenografica scavata nella dura roccia che ospita 1000 barriques e 18 botti di rovere francese.

"Le sette etichette presentate da Castello Monaci si muovono intorno ad un filo conduttore che è quello dell'autoctnonia salentina: #negroamaro #malvasianera e #primitivo. Poi la grande sorpresa degustata: il moscatello selvatico salentino"
Buona visione!

KREOS
Da Eos, figura della mitologia greca, dea dell’aurora. Sorella di Elio (il sole) e di Selene (la luna). Ogni mattina la dea piangeva inconsolabilmente la morte del proprio figlio, ucciso da Achille durante l’assedio di Troia, e le sue lacrime formarono la rugiada. Omero la chiamò la dea dalle dita rosate per l’effetto che si vede nel cielo all’alba.
Ottenuto dal 100% di uve Negroamaro, raccolte nelle primissime ore del mattino e subito portate in cantina dove vengono sottoposte a pigiatura soffice. Da un brevissimo contatto tra le bucce ed il mosto, ne nasce un vino dal colore rosa brillante, con profumi floreali e fruttati ed un sapore pieno ed elegante, con un leggero fondo fruttato che si sofferma in bocca.

ARTAS
Artas, principe messapico che, nel 413 a.C. in nome di un antico trattato di amicizia tra Messapia e Atene, fornì 150 lanciatori di giavellotto per supportare la spedizione ateniese in Sicilia, nella cosiddetta guerra del Peloponneso tra Sparta ed Atene.
Primitivo top di gamma, ottenuto in purezza da uve primitivo, coltivate nei caldi e assolati vigneti attorno alla cantina di Castello Monaci, matura 6 mesi in piccole botti di legno di rovere e 6 mesi in botti grandi. Si affina poi 6 mesi in bottiglia. Ha colore rosso rubino brillante e intenso, profumo ben pronunciato e complesso, con spiccati sentori di frutti di bosco in perfetta armonia con note balsamiche dolci ed aromi speziati. Il sapore è pieno, caldo, morbido, molto avvolgente, con tannini dolci ed eleganti.

AIACE
Personaggio omerico, Aiace Telamonio, figlio di Telamone è il «Grande Aiace». Re di Salamina, partecipa alla guerra di Troia segnalandosi ripetutamente, tra gli eroi greci, per la propria forza e il grande valore. Forte, grande, molto bello, è calmo e padrone di se stesso.
Ottenuto per l’80% da uve Negroamaro e 20% Malvasia nera di Lecce, il vino matura per 12 mesi in barriques di 1° e 2° passaggio prima di essere messo in botte grande per altri 12 mesi. Riposa poi 6 mesi in bottiglia. Ben strutturato, fine ed elegante, ha colore rosso profondo, profumi complessi, ricco di corpo, gusto caldo e armonico, dal finale persistente.

Salento Moscatello selvatico Passito

Il Moscatello selvatico Passito di Castello Monaci, ottenuto con l'omonimo vitigno aromatico appartenente alla famiglia dei moscati, è una curiosità da provare, in una zona famosa soprattutto per i vini rossi. Prodotto con uve raccolte leggermente dopo il periodo di maturazione, è perfetto per chiudere in aromatica dolcezza un pasto tra amici.