Ieri sera a Trepuzzi, ancora una volta sfidando la pioggia estiva, abbiamo vissuto insieme all'affezionatissimo pubblico di Bande a Sud l'appuntamento domenicale del festival che, dopo la festa delle Bande di Strada, ha dedicato uno spazio e un amoroso ascolto ai Camillocromo, una tre le notevoli realtà musicali ospiti della rassegna diretta da Gioacchino Palma.
Come ha sottolineato il direttore artistico Gioacchino Palma: "I Camillocromo sono stati protagonisti con le altre bande ospiti di questa edizione della festa delle bande di strada, ma è opportuno soffermarsi a valutare questi progetti che meritano spazio e ascolto, per questo ci piace creare occasioni di approfondimento come quella di stasera."
La travolgente ironia ed i rimandi al piccolo mondo musicale antico del tabarin, rendono il progetto dei Camillocromo davvero speciale anche grazie all'alternanza, all'intreccio, di teatro, "comiche", virtuosismo musicale e, va detto, una certa grazia nel porgere tutto questo al pubblico. Una grazia che si lascia cogliere, sin dall'ingresso in scena, quando i ruoli dei musicisti, come i caratteri dei personaggi di un romanzo, si rivelano al primo sguardo:
Prima dei Camillocromo, ancora bande nei vicoli di Trepuzzi e sapori tipici tra gli stand enogastronomici di Bande a Food.
A seguire la proiezione del cortometraggio "Come sopravvivere alle bande" di Vittorio Antonacci, un prezioso viaggio dentro la vita quotidiana delle bande, una carrellata di tic della coscienza, in perfetto equilibrio tra involontaria tragicomica prassi e realtà surreale, tradizione, rito, comunità, sud e sospensione del tempo.
Sbirciare tra le righe suggerite da questo bel lavoro firmato Antonacci, è scoprire tutta la poesia, nonché il lato prosaico, ma bello, di un mestiere peculiarmente umano.
Un mestiere che ci riporta ancora una volta a vivere Bande a Sud come un'occasione, davvero unica, di attraversare mondi sonori, memorie, storie, immaginari.