Considerato uno tra i più importanti fotografi contemporanei, Steve McCurry è uno degli ospiti d'eccezione del calendario culturale estivo del Comune di Otranto. L'artista di fama internazionale era presente all’inaugurazione della mostra “Icons”, che raccoglie alcuni dei suoi scatti più celebri, negli spazi del Castello Aragonese. Ha dialogato con il celebre fotografo lo scrittore Roberto Cotroneo, noi lo abbiamo incontrato tra le sue opere.
Steve McCurry è certamente un faro acceso nel panorama della fotografia contemporanea, le sue opere sono riuscite a parlare non solo agli appassionati ma anche al pubblico meno specializzato, grazie al suo alfabeto strettamente legato alle storie del nostro tempo.
La mostra otrantina è uno scrigno che riunisce oltre 100 scatti tra i più rappresentativi della sua carriera.
un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze documentate durante i viaggi in India e poi in Afghanistan, da dove veniva Sharbat Gula, la ragazza dallo sguardo dritto che ha catturato l'attenzione di tutti conquistando copertine e diventando una delle immagini più citate dell'archivio di oggi e che è stata fotografata dall'artista nel campo profughi di Peshawar in Pakistan per poi diventare un'icona assoluta della fotografia mondiale.
Visitare la mostra significa essere in molti luoghi contemporaneamente, lasciarsi raccontare le storie racchiuse negli sguardi vivi ritratti da McCurry.
McCurry ha creato un ponte fotografico capace di trasportare lo spettatore nella realtà delle etnie più lontane, evidenziandone la condizione umana fatta di sentimenti universali. La mostra che sarà inaugurata sabato prossimo propone una serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia.
Dinanzi alla fotografia più celebre tra quelle proposte nella mostra "Icons" è impossibile non soffermarsi a ripercorrerne la storia, anche grazie al documentario proiettato per gli spettatori nella sala attigua.