Alvaro Siza e la pietra leccese: dalle cave al Salone del Mobile

La pietra leccese sarà protagonista al Salone del Mobile di Milano - in programma dal 12 al 17 aprile prossimi - grazie alle reinterpretazioni dell'archistar Alvaro Siza da tempo legato all'azienda salentina Pimar. Tra Siza e la pietra leccese c'è un amore ormai duraturo, basti pensare ai progetti dell'architetto porteghese dedicati a Lecce: la "Città dell’Arte e della Musica" e il "Parco Urbano delle Cave". Stavolta il progetto si chiama "Disegnare la pietra", ed è la somma del tempo che l'architetto ha dedicato alla scoperta del Salento, delle sue specificità e delle maestranze, al valore unico della sua pietra.

#salentowebtv #weareinsalentoLa pietra leccese è l'anima del #Salento, ha ispirato poeti, scalpellini, viaggiatori e da...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Martedì 5 aprile 2016

Forse se esiste un segreto messo in evidenza nei borghi storici del Salento, è proprio questa pietra che cattura e restituisce luce come in una grandiosa sala degli specchi. Poeti, architetti, scalpellini, da sempre si lasciano rapire e ammaliare dalle caratteristiche della pietra leccese, basti pensare a questi versi di Ascanio Grandi tratti da "I fasti sacri", del 1635:

« Neglette, e quasi molli in ampia massa,
le pietre a Lecce crea l'alma Natura:
ma poiché son rescise, in loro passa
virtute, che le pregia, e che l'indura:
mirabili a vederle, ò se vi si lassa
scelti lavor la dedala scultura,
ò se ne fanno i dorici Architetti
gran frontespitij con superbi aspetti. »

Tra gli innamorati fatalmente della pietra leccese c'è anche Alvaro Siza che si è speso per portare a valore il processo di internazionalizzazione dell'azienda Pimar, ormai conosciuta in tutto il mondo. La pietra leccese, che in dialetto salentino è detta semplicemente "leccisu", è una roccia calcarea risalente al periodo miocenico. Si tratta di un litotipo tipico della regione salentina, noto soprattutto per la sua facilità di lavorazione, al punto che nei secoli è diventata la pelle di pietra dell'intero territorio: case, cattedrali, monumenti, tutto parla il linguaggio di questa pietra antica.

Il progetto con cui Pimar ha dato il via libera a Siza sembra puntare ad un ritorno alle origini muovendo verso il futuro, e le origini sono le cave, i tagli netti che sono avanzati nel tempo mostrandone i fianchi verticali e ridisegnando interi paesaggi oggi rivalutati (basti pensare alle Cave di Marco Vito dove i lavori progettati proprio da Siza proseguono). L'allestimento - nella HALL 8 Stand E37 pensato per il salone milanese riprodurrà l'atmosfera di una cava. Siza spiega che un tempo, prima di Fidia, "Si disegnava la pietra per fermare un momento nel tempo e man mano si creavano delle sovrapposizioni di segni sulla materia. Amo questa materia, la sua consistenza al tatto, il suo odore se bagnata o asciutta, i suoi chiaroscuri e la storia che tramanda attraverso le generazioni".
Questa storia dal cuore di pietra leccese.

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