Il diario di #ArtLab14: 27 settembre 2014

Il diario di #ArtLab14: 27 settembre 2014

I PUBBLICI DELLA CULTURA. AUDIENCE DEVELOPMENT, AUDIENCE ENGAGEMENT
Percorso Pubblici
Il workshop si è tenuto questa mattina dalle 10.00 alle 12.00 a Palazzo Turrisi-Palumbo

In linea con il percorso “pubblici” si è tenuta questa mattina nel palazzo Turrisi di Lecce l’incontro dal nome“I pubblici della cultura. Audience development, audience engagement”. Ad introdurre il dibattito è stato Francesco De Biase, dirigente del Servizio Arti Contemporanee del Comune di Torino che ha evidenziato come il concetto di audience development è ormai un elemento cruciale nelle agende locali di numerose città estere e ora anche italiane. Ha affermato che negli ultimi anni si è avuta una contrazione del pubblico, della spesa nella cultura e dell’offerta culturale nei settori “classici” e tradizionali (teatro, arte, cinema etc), ma c’è stato un aumento considerevole della fruizione di prodotti culturali su altre piattaforme, specialmente tecnologiche. Si sono inoltre affrontate tematiche che hanno coinvolto tutti i relatori presenti.

Gli argomenti inerenti ai pubblici della cultura e alla loro fruizione sono stati : l’educazione alla formazione, l’importanza dell’organizzazione dell’offerta, i “gap” profondi che esistono, specialmente nell’arte contemporanea, tra i codici linguistici e il fruitore, la consapevolezza che l’audience development deve essere parte integrante di qualsiasi organizzazione culturale. Interessante intervento è stato quello di Antonella Agnoli, consulente bibliotecaria che ha affermato come negli ultimi anni ci sia stato un crollo dei vendite dei libri ma anche un aumento dei prestiti nelle biblioteche.

La biblioteca è importantissima perché rappresenta un luogo neutro, di socializzazione e pienamente accessibile. Ha affermato come bisogna abbattere dei pregiudizi di tipo psicologico e riposizionare, soprattutto nel sud, le biblioteche come luoghi di servizi di base trasversale. Tutto l’incontro è stato tenuto da relatori che hanno contribuito alla realizzazione del libro curato da Francesco De Biase “I pubblici della cultura. Audience development e audience engagement” edito da Franco Angeli.

COESIONE E' COMPETIZIONE. LE NUOVE GEOGRAFIE DELLA PRODUZIONE DEL VALORE IN ITALIA
Percorso Territori
Il workshop si è tenuto questa mattina dalle 10.00 alle 12.00 al Must

L’incontro di oggi ha visto la partecipazione di numerosi relatori, provenienti da diverse realtà imprenditoriali della regione e di tutto il territorio Italiano. L’introduzione è stata a cura di Domenico Mauriello, Responsabile Centro Studi Unicamere, che ha illustrato una ricerca redatta insieme alla Fondazione Symbola, sui numeri economici delle realtà aziendali riunite in distretti industriali.
Secondo l’indagine queste aziende di imprenditoria familiare, sono le più attive sul mercato e quelle più attente a mantenere alta l’occupazione sul territorio, a parlare di green economy, a sostenere i fornitori locali, a lottare per mantenere le loro sedi sul territorio non cedendo alla logica economica della delocalizzazione e a prendersi cura del capitale umano.
L’obiettivo di queste imprese è quello di mettere al primo posto il benessere dell’organizzazione e del territorio che le ospita a discapito delle logiche di profitto: infatti una migliore competizione sul mercato nasce dalla coesione tra le varie realtà ed è per questo che vengono definite ”Imprese Coesive”.

Le Imprese Coesive si occupano di ambiente, dei lavoratori, delle altre imprese, di curare i rapporti con le istituzioni territoriali, con le banche locali, con le associazioni di categoria e non per ultimi con la realtà del no profit e la community.
Parlando di no profit i dati riportano che, le imprese che operano con il terzo settore hanno visto aumentare il vantaggio economico e hanno avuto la fortuna di risentire in maniera più lieve della crisi che ha colpito il nostro paese. Si è rilevato, poi, che dove viene a mancare la cooperazione si avverte anche una minore coesione legale e quindi un aumento della criminalità.
L’intervento si conclude con l’augurio che si possano al più presto riformare le istituzioni per garantire maggiore coesione e competitività.
La parola viene ceduta ai vari ospiti, i quali hanno avuto la possibilità di presentare se stessi e la realtà a cui appartengono, in una carrellata di esperienze e condivisione di gioie e difficoltà che giornalmente ognuno di loro si trova ad affrontare lavorando nel mondo delle imprese coesive.
Il primo ad esporre la propria situazione è stato il signor Luciano Barbetta, amministratore unico di BRB Holding, Presidente della Sezione Abbigliamento di Confindustria Lecce e Vice Presidente di Confindustria Lecce. La realtà presentata è quella di un’impresa fiorente, ben intrecciata con il territorio e attenta all’esigenze dei proprio lavoratori. Il problema posto all’attenzione della platea riguarda l’impossibilità che anche le aziende forti sul mercato hanno nell’assumere nuovi dipendenti. Lo Stato italiano impone tasse pari al 70% degli incassi e nonostante la logica del profitto non piaccia a nessuno, c’è bisogno di realizzarlo in quanto c’è l’urgenza di investire nell’innovazione per mantenere la competitività sul mercato.
Secondo Barbetta la colpa la si può riscontrare nell’incapacità dello Stato Italiano di adeguarsi con flessibilità ai cambiamenti economici che si sono venuti a creare con l’avvento della globalizzazione.
Successivamente ha preso la parola Maria Letizia Gardoni, Presidente Coldiretti Giovani Impresa, e sua volta imprenditrice agricola. La passione per la natura e gli animali trasmessagli dai genitori ha fatto si che si cimentasse in un’esperienza imprenditoriale nuova per lei e ancora oggi vittima di pregiudizi e stereotipi. Nelle sue masserie organizza incontri didattici per i bambini per insegnare loro cosa vuol dire “Un ritorno alle origini” attraverso esperienze sensoriali che hanno l’obiettivo di avvicinare i piccoli interlocutori al mondo della natura; in più da produttrice collabora con aziende della zona fornendo loro le materie prime per i prodotti come per esempio la lana.
Angelo Inglese è proprio uno di quegli imprenditori che collaborano con la signora Gardoni. Nell’azienda di famiglia da 15 anni, è subentrato ai suoi zii dopo un periodo di crisi e ha risollevato le sorti dell’impresa attraverso una strategia di ritorno al passato, senza cedere alle lusinghe della produzione di massa, ha prediletto un ritorno all’artigianato sartoriale attraverso l’uso di macchine da cucire, forbici e ferri da stiro a vapore. Purtroppo un crollo avvenuto sulla via d’accesso al palazzo che ospitava la sede della sua azienda ha creato non pochi problemi e la mancanza di interesse da parte delle amministrazioni locali dovrebbe far riflettere sulla poca importanza che ancora oggi viene data a queste eccellenze che non solo si occupano del loro settore commerciale ma grazie all’esportazione nel mondo, in questo caso il Giappone, creano un turismo sartoriale che vede ogni anno vari turisti avvicinarsi al nostro territorio, con benefici collaterali per tutta l’economica turistica.
La parola passa all’unica ospite proveniente da fuori regione, Amalia Maggiolli che racconta la sua esperienza imprenditoriale e le difficoltà affrontate anche in quanto donna per imporsi in un panorama come quello romagnolo prettamente maschile. L’azienda è nata nel periodo della guerra grazie al nonno che si occupava di fornire i banchi alle scuole e in seguito si è allargato al campo dell’editoria. Oggi si occupa si Information Technology per gli enti locali. Secondo l’ospite il modello di governance delle aziende sta mutando con il tempo, ora governare significa mettersi a fare, farsi coinvolgere, dare ascolto ai contributi altrui per imparare sempre qualcosa; senza passione, impegno e caparbietà non si può andare avanti.
Luigi Puzzovio, Amministratore Delegato Metroquadro Allestimenti e Presidente della Fiera del Salento, si trova d’accordo con gli interventi precedenti. Ci tiene a precisare che il made in Italy è sempre attuale, durante le fiere accorrono da tutto il mondo per studiare i nostri prodotti. In un mondo in cui tutti sono contro l’imprenditoria, per poter andare avanti bisogna avere molta passione e prendersi cura dei propri dipendenti. La regione Puglia è attenta ai fondi per le imprese che però vengono quasi sempre impiegati per finanziare quelle aziende che delocalizzano le sedi.Negli ultimi anni molte realtà importanti si sono trasferite all’estero, invece è qui che bisogna andare avanti, sul territorio, ma degnamente supportati dalle amministrazioni.
L’ultimo ospite è stato Antonio Quarta, Amministratore Unico Quarta Caffè Lecce, il quale ha esordito affermando che la crisi non è la causa dei problemi economici del paese ma che dobbiamo combattere gli sprechi e incentivare i consumi. La sua è l’unica azienda che non si è adattata alle logiche del mercato commercializzando il caffè sottovuoto, definito Caffè morto, ma ha preferito fare suo il marchio di fabbrica della freschezza del prodotto su un mercato a km 0. Non solo qualità del prodotto ma anche attenzione al mercato socio- economico. L’azienda organizza progetti di “scuola-impresa” durante i quali ospita gli studenti nella propria sede, si prende cura del territorio in quanto impresa ecocompatibile che utilizza energia eolica, pannelli solari e pratica il riciclo, senza dimenticare la filantropia, ogni anno non solo finanzia progetti culturali e sportivi ma devolve fondi per aiutare gli ospedali della zona.

TUTTA MIA LA CITTA': PROGETTI PER LECCE SMART CITY
Percorso Territori
Il workshop si è tenuto questa mattina dalle 10.30 alle 13.00 alle Officine Cantelmo

“Tutta mia la città: progetti per Lecce Smart City" è il titolo dell' incontro tenutosi oggi nella sala grande delle Officine Cantelmo. Un palco che ha visto protagonisti esponenti delle principali multinazionali presenti sul territorio ed esponenti della PA che si sono alternati nel dibattito affrontando le diverse sfumature dell' argomento.

Modera l’assessore Alessandro Delli Noci che spiega il progetto- Lecce Smart city- ovvero Lecce città intelligente, un nuovo modo di realizzare una città sostenibile, innovativa ed efficiente, che intende rispondere all'esigenza di produrre innovazione e nuove tecnologie da trasferire a imprese e istituzioni nell' interesse dei cittadini.Continua il dott Gozzi del gruppo Hp ES Italia affermando chenon si tratta del solito progetto di “trasferire un po' di tecnologia nelle aule”, ma si tratta di un progetto che parte dalle scuole elementari per arrivare alle scuole di formazione professionale e che quindi riguarda tutti i nativi digitali. Il dott. Manni di Apollonia ha presentato il progetto NEED4B per quanto riguarda l’ edilizia a bassi consumi energetici e citando Palazzo Caiaffadi Lecce come esempio di edificio a valore energetico rilevante per i consumi ridotti. Ha aperto la strada verso la conclusione l‘intervento dell'assessore Loredana Capone: "dobbiamo puntare ad una Puglia Smart City, in cui è necessario collegare la ricerca all'innovazione, non serve calare tecnologia dall' alto su una città, ma bisogna lavorare sulla comunità"sottolineando, inoltre, l'importanza dei Living Lab. Chiude l'incontro il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il quale evidenzia come Lecce è una città che ha ben chiaro il suo percorso perché è una città che ha deciso di investire nella cultura intesa come connubio di tradizione e innovazione, carta vincente per il futuro di Lecce.

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