NO TAV: Proteste in tutta Italia. A Lecce i manifestanti si radunano in stazione

NO TAV: A Lecce i manifestanti  in stazione

Articolo a Cura di Dario Francesco Beneveni

Una conversazione telefonica di un paio di minuti, trasmessa da un'emittente radiofonica torinese particolarmente vicina alle vicende della Val di Susa, è l'ultima testimonianza di Luca Abbà, l’attivista NO TAV caduto da un traliccio dell'alta tensione situato presso la baita Clarea (Chiomonte) durante l'inizio delle operazioni di allargamento del cantiere dell’alta velocità Torino-Lione.
Attimi in cui il giovane si dimostra sicuro e determinato nel suo gesto, consapevole del livello di pericolosità che comporta, al punto da ignorare i ripetuti inviti a scendere, difendendosi dai tentativi delle forze dell'ordine di riportarlo a terra. A terra finirà poco dopo le 8,00 cadendo folgorato da una decina di metri circa di altezza. Ora è ricoverato al Cto di Torino in condizioni gravissime ma stabili.

Dal momento dell'incidente si sono moltiplicate le manifestazioni di sdegno e di protesta a cominciare dalla Capitale dove sia la stazione Termini sia altri luoghi come via Tiburtina sono stati teatro di urla e cori contro istituzioni e forze dell'ordine e in favore del movimento No tav e del suo leader. Da Roma a Milano, dove le stesse scene sono state viste in piazza San Babila come a Porta Venezia, e così anche a Firenze e a Bologna.
A Genova e L'Aquila i manifestanti hanno imperversato il centro delle città, mentre a Palermo hanno raggiunto anche il teatro Zappalà dove il Segretario del Pd Pierluigi Bersani è stato contestato prima che avesse luogo un'iniziativa pubblica. Un contesto dunque che ha attraversato la penisola intera.

Anche a Lecce gli attivisti hanno fatto sentire la loro voce. Una ventina di essi hanno infatti bloccato i binari della stazione facendo ritardare di un ora la partenza di un treno, inizialmente prevista per le ore 17,00 con destinazione Roma. Ad accompagnare il loro sfogo un megafono ed uno striscione con la sigla del movimento che onorava Abbà e definiva assassino lo Stato; sfogo protrattosi poi anche all'esterno della stazione stessa e alle vie limitrofe.

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