Loredana Capone: “La grande affluenza alle Primarie del centrodestra è una buona notizia per la politica, prima di tutto”
Dimostra che i cittadini di quell'area politica non sono figli di un Dio minore, che hanno voglia di scegliere i propri rappresentanti, esattamente come ne hanno voglia gli elettori di centrosinistra. Lecce è la prima città d'Italia di un certo peso dove entrambi i candidati sindaci sono stati scelti con le Primarie, per me è in ogni caso un motivo di orgoglio.
Spero che questo segnale arrivi forte e chiaro anche a Roma, dove bisogna al più presto cambiare una legge elettorale che va nella direzione opposta alla democrazia e dove proprio il centrodestra non è sembrato, in questi anni, intenzionato ad accogliere il parere dei propri elettori nella selezione della classe dirigente.
Era abbastanza scontato che i leccesi andassero in massa a votare: è stata la prima occasione utile (e chissà se ricapiterà) per scegliere, e per fare una scelta che riguarda la propria vita quotidiana.
A questo bisogna aggiungere il drammatico significato politico per il centrodestra della giornata di oggi: se Perrone avesse perso sarebbero stati spazzati via quindici anni di destra leccese. La bocciatura di questa amministrazione e dei dirigenti del Pdl che lo sostenevano (Fitto prima di tutto) sarebbe stata senza appello. Pagliaro, pur sapendo a monte di non avere alcuna possibilità di vincere, doveva evitare di perdere male per non tornare a essere irrilevante nello scacchiere politico cittadino e per poter negoziare il suo futuro.
La vittoria di Perrone era largamente prevedibile. I sindaci uscenti hanno altissime percentuali di riconferma, a prescindere da ciò che hanno e non hanno fatto nei loro cinque anni di mandato. Per questo Perrone è e resta il grande favorito.
In ogni caso, bisogna avere grandissimo rispetto per il dato delle urne, così come si deve avere rispetto per ogni momento di democrazia in cui sono i cittadini a essere protagonisti. Se qualcuno a sinistra pensa che si possa vivere di rendita dopo le nostre Primarie o che si possa stare tranquilli perché i sondaggi locali e nazionali sono favorevoli, o ancora che la mia persona possa essere un parafulmine sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta, deve ricredersi e dare il 110% per la città.
Come già detto in passato, mi sono messa a disposizione della città per spirito di servizio e come ho già ribadito, i leccesi sono padroni del mio destino, sceglieranno loro se devo fare il sindaco di Lecce o il vicepresidente della Regione. Chi oggi deve sentirsi chiamato in causa dopo le Primarie del centrodestra sono i protagonisti della vita politica cittadina di centrosinistra, i candidati e le forze politiche che li sostengono.
Un'altra affermazione della destra, la quarta consecutiva, rappresenterebbe l'incontestabile punto di non ritorno del centrosinistra leccese. Una nostra vittoria, invece, rappresenterebbe l'altrettanto incontestabile tramonto di Paolo Perrone, Paolo Pagliaro, Raffaele Fitto e di conseguenza del berlusconismo, inteso come modello culturale e come stile di governo, rappresentato in modo fin troppo egregio dai tre.
Ad ogni modo, sarà una bella sfida: vinca il migliore!
Loredana Capone