
Il numero di provvedimenti esecutivi di sfratto nella provincia di Lecce per l’anno 2010 sono in netto aumento rispetto all’anno precedente. Dati come questi rendono concreto e tangibile il significato di crisi economica e occupazionale nel nostro territorio.
"Da tempo il Sunia -dichiara Mario Vantaggiato, responsabile settore privato Sunia Lecce- ha lanciato l’allarme sulle difficoltà che una fascia sociale sempre più ampia sta vivendo, in un momento così difficile per il nostro Paese. La realtà, purtroppo, è più dura e impietosa di qualsiasi parola e appello che il nostro Sindacato abbia pronunciato, in questi anni, nei confronti delle Istituzioni".
La realtà è che sono quasi 500 le famiglie che nella provincia di Lecce, di cui oltre un quinto a Lecce città, sono invitate ad abbandonare il tetto sotto cui vivono, nella maggior parte dei casi perché sono morose nel pagamento dell’affitto al proprietario dell’abitazione.
"Più volte dal Sunia è partito l’appello al Comune di Lecce, città ad alta tensione abitativa, a farsi carico di questa emergenza abitativa che ormai da anni ha colpito le famiglie meno abbienti, tra cui soprattutto pensionati e giovani coppie.
E invece ecco arrivare la pubblicazione di bandi comunali di vendita di alloggi che potrebbero essere ristrutturati e destinati alla povere gente con canoni di locazione accessibile e a prezzi concordati in funzione del reddito certificato. Inoltre sono sempre più numerosi i cittadini che si rivolgono agli sportelli Sunia chiedendo una sistemazione anche di natura provvisoria a seguito della esecuzione dello sfratto per morosità".
I provvedimenti di sfratti emessi e già esecutivi nel periodo Gennaio-Dicembre 2010 nella Provincia di Lecce sono 495, di cui 110 nel capoluogo, con un incremento del 5,32% rispetto allo stesso periodo del 2009, a fronte di una richiesta di esecuzione pari a 943 ancora pendenti innanzi ai giudici con un incremento del 7,04% rispetto a quelli registrati nel 2009 pari a 881 con un incremento di + 62 provvedimenti complessivi.
Si rende quindi indispensabile l’attivazione di un tavolo di concertazione tra il Comune di Lecce e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del territorio al fine di ricercare immediate soluzioni abitative per quelle famiglie costrette a rinunciare a un alloggio dove poter vivere serenamente.