Università del Salento al settimo posto tra le università "grandi". Soddisfatto il Rettore, meno gli studenti

La classifica degli Atenei, apparsa su “La Repubblica” del 20 luglio, realizzata dal Censis, vede l’Università del Salento al settimo posto tra le università ‘grandi’, ovvero quelle che hanno da 20mila a 40mila iscritti. L’Ateneo salentino è preceduto da Università storiche come Pavia, ma precede gli Atenei di Milano Bicocca, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Napoli II, grazie agli investimenti fatti negli ultimi anni.

Una posizione che poco si allinea con l'opinione degli studenti che, al contrario, si lamentano dei servizi carenti, delle strutture inadeguate, di poche sussidi economici, poche case dello studente, disorganizzazione dell'attività accademica. Per non parlare poi della questione tasse.

Comunque sia, esprime soddisfazione il Rettore, Domenico Laforgia: «Sono molto lieto di questo posizionamento del nostro Ateneo in ambito nazionale poiché è il risultato di una amministrazione orientata al miglioramento complessivo della qualità dei servizi che eroghiamo. Il Censis ha monitorato i parametri dei servizi offerti, delle borse di studio, delle strutture e dei sistemi web, e dei rapporti internazionali per gli anni che vanno dal 2007 al 2010.

Questo significa che il prossimo anno il nostro posizionamento sarà ancora migliore perché saranno monitorati tutti gli sforzi che abbiamo fatto nel 2011 in particolare nell’ambito dei servizi. Temo che non riusciremo a sollevare il parametro della spesa per borse di studio viste le ristrettezze economiche che stiamo affrontando, ma certamente nell’ambito dei rapporti internazionali avremo risultati migliori perché l’internazionalizzazione è uno dei target del 2012 ed abbiamo avviato già da qualche mese una seria campagna di internazionalizzazione del nostro Ateneo.

Per quanto riguarda la classifica delle facoltà, devo dire che ancora si impongono gli Atenei storici, i quali godono di un patrimonio di esperienza assolutamente consolidato. Ma anche in questa direzione crediamo di aver avviato una svolta importante per la valutazione della nostra didattica e della nostra ricerca. Desidero ringraziare tutta la comunità accademica salentina, i colleghi, il personale tecnico e amministrativo, i delegati, per l’impegno profuso in questi ultimi anni che ci ha consentito di raggiungere questo bel risultato».

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