La Ventura va sull'Isola: "Ci vado anch'io. Il 29 marzo farò sorpresa ai naufraghi''

La Ventura va sull'Isola: " Ci vado anch'io. Il 29 marzo farò sorpresa ai naufra

"Adesso sull'Isola ci vado anche io. Non vedo l'ora, è sempre stato il mio sogno raggiungere i miei naufraghi e condividere con loro per un pò l'esperienza. Niente telefonini e aggeggi tecnologici. Il 29 marzo, poco prima del mio compleanno che cade il primo aprile, mi lancio dall'elicottero nel mare dell'Honduras e raggiungo a nuoto la spiaggia. Sarà la mia sorpresa ai naufraghi. Chissà che faccia faranno''. Lo dichiara Simona Ventura in una intervista al settimanale Oggi.

Sugli ascolti del programma la conduttrice poi aggiunge: ''La trasmissione è partita lenta ma io sono ottimista''. Sul suo futuro professionale afferma: ''Io a Mediaset? Il fatto non sussiste semplicemente perché in Rai non hanno alcuna intenzione di lasciarmi andare via. Sono stata convocata dai vertici dell'azienda, il direttore Mauro Masi e i vice Antonio Marano e Lorenza Lei, senza che io avessi sollecitato alcun incontro, per riconfermarmi piena fiducia. Quindi resto in Rai''.

Simona Ventura risponde anche a una domanda su un'eventuale futura presenza all'Isola di Ruby Rubacuori. ''No, Ruby sull'Isola non ce la vorrei - dice la conduttrice -, ascolti o non ascolti. Semmai farei un'Isola con un'infornata di papi girls, quelle ragazze che, a differenza di Ruby con una vita problematica e senza una famiglia alle spalle, la famiglia alle spalle ce l'hanno, ma che famiglia. Madri e padri orgogliosi che le loro figlie siano disposte a qualsiasi cosa in cambio di soldi e successo facile 'così ci sistemiamo tutti quanti'''.

''Che tristezza questo depauperamento di valori - aggiunge la Ventura - Io non capisco come sia potuto succedere. Se penso a mia madre e a mio padre. Ai valori forti che mi hanno trasmesso: che nella vita i propri sogni bisogna conquistarseli con studio e impegno''.

E che Isola farebbe con le papi girls? ''Un'Isola "cattiva" - dice la conduttrice -, dove queste ragazze dovrebbero per una volta tanto fare dei veri sacrifici: soffrire la fame e il freddo, procurarsi il cibo fra mille difficoltà, scontrarsi fra di loro. Imparerebbero finalmente qualcosa d'importante dalla vita. E sarebbe una lezione anche per i loro genitori, che sono i veri colpevoli del comportamento delle figliole''.

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