"Non possiamo vivere nel degrado". I Rom scrivono al sindaco di Lecce Perrone.

Campo Sosta Panareo

"Egregio Sig. Sindaco,
in riferimento all’invito pervenutoci telefonicamente per il tramite dell’assistente sociale in servizio presso l’istituzione dei Servizi Sociali del Comune di Lecce, Le comunico che non presenzieremo all’incontro. La proposta di contributo comunale dell’ammontare di Euro 500 non ci permette di risolvere il problema abitativo in quanto non è una cifra sufficiente ad acquistare delle roulotte ignifughe a norma di legge.

Questa cifra è stata sufficiente in passato perché coloro che hanno occupato i 16 prefabbricati hanno venduto per 500 euro al comune alcune roulotte ancora in buone condizioni.
Consci che il comitato intersettoriale non ha poteri decisionali all’interno dell’amministrazione comunale ma che si tratta di un organismo puramente consultivo e di razionalizzazione dell’agire amministrativo, rimaniamo in attesa di essere ricevuti in delegazione dalla S.V. ed insieme ad una rappresentanza di associazioni che in questi anni hanno seguito le vicende del campo rom Panareo.

Sono trascorsi più di quindici anni dal nostro arrivo nella città. Non siamo nomadi, non lo siamo mai stati. Non possiamo ritornare a vivere nelle roulotte e nel degrado nel quale il campo si trova. Stante la disponibilità di altri enti e di associazioni di sostegno ad individuare delle strategie di superamento della condizione di estrema emarginazione sociale ed urbana nella quale viviamo, chiediamo di poter essere ascoltati e di poter trovare insieme una speranza di soluzione.

Siamo consci che le diverse problematiche non sono risolvibili nell’immediato, siamo consci altresì che il Comune di Lecce non può farlo da solo, perciò chiediamo di allargare a quei soggetti che si sono resi disponibili. Tamponare oggi un’emergenza più che annunciata, non risolve i problemi sanitari e abitativi del campo e soprattutto quanto durerà?
Altri quindici anni? Non possiamo non dare un futuro più dignitoso ai nostri figli, nati e cresciuti qui a Lecce.

Segnaliamo, infine, che l’aria del campo è fortemente malsana, irrespirabile a causa del continuo fluire delle fogne e della mancata raccolta della spazzatura. Constatiamo con dispiacere che di fronte ai diversi problemi strutturali e sociali che presenta il campo, più volte da noi denunciati in tutti questi anni, non ci si è attrezzati politicamente per ricercare soluzioni capaci di garantire un’effettiva inclusione sociale. Le Istituzioni si sono mosse solo sulla scia delle infinite emergenze che la stessa situazione di vita in un campo ripropone sistematicamente. Questo modo di operare si è rivelato, di fatto, infruttuoso, visto che l’unico risultato è stato quello di spostare le “risoluzioni” a qualche anno più avanti, senza di fatto mai iniziare alcun processo di emancipazione.

Per questi motivi rimaniamo in attesa di un cortese confronto con la S.V. per avviare un dialogo, che ci auguriamo sia costruttivo e proficuo, capace di affrontare con una prospettiva politica di medio e lungo termine la questione dell’inclusione sociale. Auspichiamo che esista la volontà politica di avviare un percorso concertato in grado di superare definitivamente l’approccio emergenziale con cui sino ad oggi ci si è mossi rispetto al campo. Ai fini, inoltre, dell’incontro previsto venerdi p.v., ci scusiamo e chiediamo cortesemente di voler far mettere a verbale la presente lettera.

In attesa di cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti". Benfik Toska Rappresentante Campo Sosta Panareo - Lecce

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