E' tripudio giallorosso, Lecce benvenuto in pAradiso

E' tripudio giallorosso, Lecce benvenuto in pAradiso

Ed è festa. Missione compiuta. Stracompiuta. Il Lecce torna in serie A. Torna nella massima serie, un anno dopo la retrocessione. Torna nel mondo del calcio che conta e lo fa da primo della classe. Non solo la promozione diretta, ma anche la Coppa come squadra vincitrice della serie cadetta. E il "Via del Mare" è esploso in urlo liberatorio.

Un urlo orgoglioso, rumoroso ed incontenibile verso un gruppo che nel corso delle 42 partite di campionato è riuscito a conquistate un "gelido" pubblico salentino diffidente, deluso e distaccato nei confronti della comitiva giallorossa, dopo la scottante retrocessione dello scorso anno.

Lecce-Sassuolo termina 0-0 ed è un gara priva di emozioni, una partita che già dal fischio iniziale del Signor Rocchi, sembrava la fine di un inferno per i giallossi ed una penitenza per il Sassuolo con 7 diffidati e con la testa concentrata ai play-off, in programma mercoledì 2 giugno.

Le emozioni di questa gara stanno tutte nel triplice fischio finale, momento in cui è esplosa la gioia incontenibile dei giocatori (che hanno ricevuto la medaglia da parte del presidente Beretta), del presidente Giovanni Semeraro, del tecnico Gigi De Canio (accompagnato da una lunga ovazione di un gremito stadio casalingo al suo giro di campo) e dei tifosi giallorossi in delirio.

Medaglia consegnata, colloqui festanti con la stampa e poi tutti sul pullman scoperto ad attraversare la città e ad abbracciare i tifosi giallorossi festanti nelle vie del centro.

Alcuni in piazza Mazzini per il tuffo nella fontana, altri in piazza Sant'Oronzo ad invadere l'Anfiteatro romano, colorato di bandiere giallorosse.

E la festa continua. Continuerà per tutta la notte. Deve continuare. Una festa ancora più bella perchè inaspettata, in quello che doveva essere un campionato di transizione.

Un'annnata che, però, è diventata l'annata dei record. Un'annata storica. L'annata più bella, come ha ricordato, Rico Semeraro, a fine partita.

E poi, ci sarà tempo per programmare il prossimo campionato nella massima serie. Ora c'è solo spazio per continuare a gioire. Senza fermarsi a riflettere sul prossimo futuro.

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