Erri De Luca a Lecce: Giovani sabotate la Tap e difendete il vostro territorio

Ieri sera grande successo per l’incontro, organizzato da La Feltrinelli Lecce in collaborazione con Axa Cultura Lecce e Associazione Up, con lo scrittore Erri De Luca al Convitto Palmieri.

Lo scrittore ha presentato il suo ultimo lavoro, un libro unico e prezioso, in cui affianca a trentasei racconti altrettanti disegni (in bianco e nero e a colori) dell’artista Alessandro Mendini
“I mostri sono i diavoli custodi dell’infanzia, nessun angelo può tenerli a bada”

L’occasione ci ha concesso la possibilità di conoscere la persona e lo scrittore Erri de Luca, che ieri pomeriggio in una sala piena di lettori e cittadini, ci ha raccontato la sua vita e le sue esperienze professionali e giudiziarie che lo avevano visto coinvolto, qualche anno fa, nel processo TAV con l’accusa di «istigazione a delinquere» per la frase in difesa dei sabotaggi ai cantieri dell’alta velocità.

«La Tav va sabotata», questa la frase per cui è stato accusato. “Conosco bene il significato della parola sabotaggio – ha spiegato – l’ho praticato a Torino negli anni Ottanta. Per 37 giorni e 37 notti sono stato alla Fiat Mirafiori, dove con gli operai abbiamo bloccato la produzione. Il verbo sabotare ha un significato molto più ampio dello scassamento di qualcosa. Lo usava anche Gandhi.”

Nato a Napoli nel 1950. Trasferitosi a Roma, negli anni ‘70 fa parte del movimento dell’estrema sinistra di Lotta Continua. Svolgerà vari lavori, magazziniere, camionista, muratore e ha condotto convogli umanitari a destinazione dei bosniaci durante la guerra dell’ex Jugloslavia.
Il suo primo romanzo “Non ora, non qui” è stato pubblicato nel 1989, ha collaborato con diversi giornali, tra cui “La Repubblica” e “Il manifesto”, ha scritto vari romanzi tra cui “Una nuvola come tappeto”, “In nome della madre”, “Aceto, arcobaleno”, “Tu, mio”, “Montedidio”, “Il peso della farfalla”, “Il giorno dopo la felicità”, “I pesci non chiudono gli occhi” e “Il torto del soldato”.
Si è dedicato al sociale e occupato anche delle tematiche dell'emigrazione.

“Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.”
(Erri De Luca, Valore, da Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi, Torino, 2002)

Erri De Luca con la sua gentilezza, disponibilità a raccontarsi con ironia e stupore, ci ha introdotto, ancora una volta, in un mondo dove la parola vince sempre, perché rinnova l’emozione di poter ancora guardare al cuore delle cose senza artifici. E quando allora il confronto con il pubblico, presente nella sala del Convitto, nasce incalzante, da parte di tanti giovani in sala, ribadisce la sua posizione contro la TAP suggerendo queste parole:

“La risultanza di azioni collettive diventa un sabotaggio dell’opera. La prima cosa che fa una comunità che si sente minacciata è quella di prendere la parola, convocare le più ampie assemblee possibile e prendere la parola. La parola non va consegnata, ne regalata, ma deve esser presa. La più forte arma che ha una comunità è la parola, e all’interno di essa è necessario stabilire delle linee di condotta e mantenere che vengano pronunciate”


“Giovani sabotate la Tap e difendete il vostro territorio”

Tra le tante domande fatte allo scrittore vogliamo ricordarne una in particolare fatta da una ragazze del pubblico, di circa 25 anni.
Domanda : “Nonostante tutte le sue esperienze negative di vita, come fa a continuare ad amare gli uomini”

Risposta “Io non ho mai odiato gli uomini. Bisogna stare attenti e non avere paura! é come quando di notte senti dei rumori per casa ed hai paura di alzarti e scoprire cosa succede. E poi prendi coraggio, e ti alzi, e ti rendi conto che non c’era nulla, e che non era necessario aver paura. Quindi ragazzi alzatevi!

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