Nell’antica Contea di Lecce, alla scoperta del Castello di Acaya

Un piccolo viaggio nel Castello di Acaya, a pochi km dalla costa Adriatica e non lontano da Lecce. L’antico borgo racchiuso nelle mura fortificate, prende il nome dal feudo dei dell’Acaya che lo hanno abitato per secoli e rappresenta l’unico esempio di cittadella fortificata del Meridione d’Italia, sopravvissuta ai secoli, invasa dai turchi nel 1714.

L'antico borgo di Segine, di epoca medievale, assunse l'attuale nome di Acaya nel 1535, quando il gran magister Gian Giacomo dell'Acaya, "regio ingegnere militare" di Carlo V, costruì la cinta muraria ed il fossato al castello, edificato dal padre 29 anni prima.

Nel 1506 infatti per volere di Alfonso degli Acaya, il Castello sostituì una più antica fortezza preesistente, restaurata secondo i dettami dell'epoca e risulta ancora oggi tra i più innovativi e meglio curati di tutto il "Vice Regno di Napoli". ll maniero ebbe non solo funzione difensiva contro le incursioni turche, ma ricoprì un importante ruolo anche nel controllo del territorio salentino, per il nascente regno di Carlo V.

Recenti lavori di restauro hanno fatto emergere i resti di una chiesetta trecentesca in origine interamente affrescata ed inglobato nel corpo del Castello, accanto ad un frantoio ipogeo. Attualmente si scorgono tratti dell'altare e parte di un affresco della Dormitio Virginis

Il percorso all’interno della fortezza mostra le cucine e magazzini dell’epoca: una serie di ambienti collegati tra loro che portano ala Torre circolare di Nord Est, caratterizzati dalla presenza di forni in pietra, di cisterne per la raccolta dell'acqua e di più profondi sili funzionali alla conservazione di granaglie o altre derrate alimentari.