Quando Lecce accolse Fanfulla da Lodi, il coraggioso "cavaliere di ventura"

C'è una statua nel cuore del centro storico di Lecce. Un uomo barbuto, seduto in un momento di riposo, guarda verso il basso come se stesse riflettendo, incurante dei passanti. E' Fanfulla da Lodi, una figura in città più leggendaria che storica, diventata simbolo del valore nazionale. Un personaggio noto "per essere nelle zuffe le più sanguinose assai animoso e d'ogni pericolo di vita sprezzatore". Incline al mestiere di soldato, Fanfulla ben presto entrò nelle compagnie di ventura. Secondo il Giovio, "chiamato con superbo nome, perché sprezzava ogni pericolo della vita in battaglia, il Fanfulla". Con Ettore Fieramosca partecipò anche alla disfida di Barletta. La statua, che ai suoi tempi fu premiata alle Esposizioni di Napoli e Parigi, è stata di recente restaurata dall'amministrazione comunale di Lecce. Il monumento cittadino, realizzato in gesso da Antonio Bortone nel 1876, venne fuso in bronzo nel 1921 e inaugurato l'anno seguente. Dopo vari traslochi la statua è tornata finalmente nella piazzetta Raimondello Orsini, a due passi dal Teatro Romano.