Anche dal Salento la Cgil dichiara guerra alla manovra e prepara la trasferta a Bari per lo sciopero nazionale

“La CGIL sceglie di scendere in piazza per lottare contro gli attacchi ai diritti dei lavoratori e per difendere le fasce sociali deboli, la cui dignità viene, per l’ennesima volta, calpestata, mortificata!”. Così Salvatore Arnesano, Segretario generale della Cgil Lecce, ha annunciato lo Sciopero generale del 6 settembre.

Uno sciopero di 8 ore, proclamato dalla Cgil a livello nazionale, e che riempirà oltre 100 piazze in tutta Italia con le manifestazioni contro la “manovra di ferragosto” del governo. In Puglia la manifestazione si terrà a Bari con un corteo che partirà da piazza Castello alle 9 e arriverà in piazza Prefettura dove si terrà il comizio: vi interverranno il Segretario generale della Cgil Puglia Gianni Forte e il Segretario nazionale Cgil Fabrizio Solari.

“Cambiamo questa manovra per salvare il futuro del Paese”, ha ribadito Arnesano, “La rabbia è diffusa, l’amarezza per i cittadini, per le famiglie, è tanta ed è incontenibile. Questa manovra altro non è che un ennesimo, insopportabile tentativo di strozzare le vite dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani. Abbiamo un governo che protegge sempre e comunque gli interessi dei più ricchi. Che scarica il costo della manovra finanziaria sui più deboli. Per fronteggiare la crisi del Paese deve pagare chi ha di più e soprattutto deve pagare chi non ha mai pagato!”.

“Una manovra ininfluente sul piano del sostegno alla crescita”, sottolinea il segretario Cgil di Lecce: “A conferma del suo carattere depressivo, questa manovra anticipa di un anno i tagli ai fondi FAS e i Programmi Attuativi Regionali vengono ridotti, annullando di fatto le decisioni prese al CIPE il 3 agosto sullo sblocco parziale delle risorse per lo sviluppo delle Regioni Meridionali. Come si fa a pensare che si possa uscire dalla crisi, cancellando ogni possibilità di costruire delle prospettive di sviluppo e di crescita per il Sud?”

"In una manovra ancora più sbagliata e iniqua delle precedenti, si usa la crisi per nuovi gravissimi tagli ai diritti dei lavoratori: l’art. 8 della manovra è un attacco alla autonomia delle parti e mette in pericolo l’efficacia dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori trasformandolo in materia “contrattabile. In questa manovra c'è anche una norma molto grave verso i disabili, che legalizza praticamente la scelta di reparti o aziende-confino per questi lavoratori”.

“Una cosa possiamo salvare di questa manovra, sperando che non venga cancellata in cambio di qualche compromesso tra “poltrone”: l’introduzione del reato di caporalato per contrastare il lavoro irregolare. La misura rappresenta finalmente un primo passo nella direzione che da tempo la CGIL sostiene lottando in prima linea per i diritti dei lavoratori sfruttati e ricattati dall’ignobile sistema di reclutamento attraverso il sistema del caporalato e del lavoro nero.

Una lotta non facile, che proprio nel nostro territorio ha visto, e vede tutt’ora, la Cgil, insieme alla categoria della Flai Cgil, impegnata, giorno e notte, al fianco dei lavoratori migranti della masseria Boncuri di Nardò, protagonisti di una intensa stagione di rivendicazione dei diritti, avendo essi trovato il coraggio di ribellarsi ai soprusi dei caporali.