Uno dei mestieri che non si vede più in giro e che rischia l'estinzione sicura, è quello dell'intrecciatore di vimini. Conosciuto e molto apprezzato nell'antica Roma, ha rappresentato per diverse famiglie una fonte sicura di reddito per molti secoli. Le varietà di legno in Puglia sono molteplici, a ciò ha contribuito sicuramente la particolare posizione geografica della nostra regione, tanto da far sviluppare una miriade di tecniche e stili artigianali, ricchi di contenuti storici e artistici, ambientali, soprattutto legate alle numerose risorse naturali, alle abitudini, alle necessità quotidiane e al lavoro.
Per la Puglia il legno rappresenta un'importantissima risorsa per i suoi abitanti, che l'hanno utilizzato nei secoli non soltanto per creare utensili di uso quotidiano come sedie e cestini, ma anche per dar vita a oggetti di pregio artistico. Nella nostra regione questo settore è legato alla storia, alle tradizioni, alla vita della gente. Tipico dell'artigianato pugliese è il lavoro da intreccio che utilizza giunco, mirto, bambù, fillirea. In poche altre culture la lavorazione del legno e quindi del vimini ha radici così antiche e remote. Con il vimini e la paglia prodotti in Puglia si preparano i tradizionali “panari” per l'esposizione al sole dei pomodori, dei fichi o delle melanzane.
Tra i bravi intrecciatori di vimini del Salento, un posto d'onore spetta a Bruno De Carlo, che con la sua grande esperienza, ingegno e voglia di lavorare, rappresenta un vero e buon esempio per tutta la comunità. “L'Artigiano”, come lo chiamano in paese, è una vera e propria attrazione, è difficile che passi inosservato. Percorrendo la via che dall'autostrada porta al centro della marina di Sant'Andrea, è impossibile non notarlo mentre lavora fuori. E' affascinante osservarlo nei suoi movimenti armoniosi fatti dalle sue mani svelte e segnate da una vita di sacrifici e lavoro. Lo riprendo in silenzio con l'occhio della telecamera, mentre veloce da vita ad un cesto bellissimo.