La pagghiara e la cicoria coltivata

Salentoweb.Tv è media partner del nuovo progetto di The Awaiting Table e del suo ideatore, Silvestro Silvestori, che esalterà la bellezza del #Salento in tutte le sue sfumature!

Il tema del cortometraggio è: l’architettura e la cucina salentina, la pagghiara e la cicoria coltivata
Fu il desiderio di coltivare le cicoria che portò alla costruzione delle pagghiare ed è a causa dell’ape che ormai son abbandonate a loro stesse.
Tra i vari paesi del Salento, nascoste tra i milioni di alberi di ulivo, troverete le pagghiare, quelle piccole strutture in pietra, spesso coniche, in vari stadi di rovina, costruite senza malta, fatte di rocce indigene strategicamente accatastare. Queste strutture rimangono profondamente incomprese, sopratutto da quelli che crescono qui. Oggi vengono in gran parte ignorate, salvo quando sono romanticizzate come centro della vita rurale.
Poi c'è la cicoria selvatica, le sue foglie formano un piccolo pannello solare per lo più orizzontale. Cresce spontanea e si auto semina. Cresce quasi ovunque, ulteriore prova della benevolenza della natura. Chi visita la regione è spesso sorpreso di quanta ne venga consumata. In alcune case anche ogni giorno e per la maggior parte dell’anno.
Ma cosa succede se guardiamo le pagghiare da un altro punto di vista? Se pensate ai campi come delle scacchiere, l’unico modo per spostarsi tra loro era arare la terra. Si andava in cerca della cicoria selvatica, ma si aveva anche bisogno di piantarla. Per farlo era necessario arare e rimuovere le pietre dal terreno, ma siccome i contadini non sprecano nulla, le pietre potevano essere accatastate per la costruzione di piccole stanze, ideali per il ricovero degli utensili.
E si continuò a fare ciò fino all’arrivo dell’ape ...